BRESCIA - Nei giorni scorsi, al termine di una complessa attività d’indagine, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Brescia, hanno rintracciato e tratto in arresto un 56enne italiano residente ad Alessandria e pluripregiudicato per reati di varia natura e gravità, in particolare contro il patrimonio, in esecuzione di un Ordine di Carcerazione emesso dalla Autorità Giudiziaria piemontese.

Nello specifico, l’arresto è stato effettuato in quanto il soggetto è risultato essere destinatario di un Provvedimento, esteso anche in campo internazionale, che ne disponeva la carcerazione per l’espiazione di una Sentenza di condanna, per reati in materia economico-finanziaria, dovendo egli scontare 4 anni e 11 mesi di reclusione.
I fatti di reato per i quali il latitante è stato condannato in via definitiva risalgono al 2015 ed al 2024.
Subito dopo si era reso irreperibile ed aveva trovato rifugio nella nostra Provincia, nel Comune di Castenedolo.
Il malvivente, individuato dai Poliziotti mentre si stava allontanando a bordo di un’autovettura da egli noleggiata, è stato condotto presso gli Uffici della Questura di Brescia per l’esecuzione del Provvedimento restrittivo; quindi al termine delle procedure di identificazione, condotto presso la Casa Circondariale "Nerio Fischione", e messo a disposizione della Procura Generale presso la Corte d’Appello.
Sono ancora in corso le attività investigative al fine di verificare se la stessa presenza del soggetto sia legata a possibili azioni criminali e, di conseguenza, individuare la rete di collegamenti ed eventuali appoggi che lo hanno spinto a soggiornare nel territorio bresciano.
“La ricerca, l’individuazione e l’arresto dei latitanti rappresenta una delle priorità nelle azioni operative della Polizia di Stato – ha commentato il Questore della Provincia di Brescia Paolo Sartori –, ed è finalizzata a rendere esecutive le Sentenze di condanna emesse dalla Autorità Giudiziaria, assicurando alla Giustizia soggetti che rifiutano di rispettare le leggi del nostro Paese e mettendoli in condizione di intraprendere un percorso rieducativo che possa, una volta espiata le pena, consentir loro di reinserirsi nella collettività”.