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Vilminore: commemorazione centenario del disastro del Gleno

Vilminore Val di Scalve (Bergamo) - Cerimonia di commemorazione per il centesimo anniversario del crollo della diga del Gleno, che segnò profondamente il territorio della Val di Scalve e della Bassa Valle Camonica. Ai tre momenti organizzati per i cento anni dalla tragedia - avvenuta il 1° dicembre 1923 - a Bueggio, al Dezzo e alla Corna di Darfo. Presenti le autorità civili e militari delle valli bergamasche e Valle Camonica e della Lombardia.


Nutrito è il programma previsto per la commemorazione, che ha visto coinvolti paesi delle province di Bergamo e di Brescia insieme, nei luoghi dove sono custodite le stele con i nominativi di coloro che hanno perso la vita. Significativa la presenza di due vescovi: a Bueggio alle 7:15 la Santa Messa per le vittime presieduta dall'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini e, a Corna di Darfo nel pomeriggio la Santa Messa celebrata dal Vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada. Ieri sera all’imbrunire si sono accese ufficialmente, nella commozione generale, le luci sulla diga, un progetto ideato dal light designer bergamasco Maurizio Quargnale con la collaborazione di Scalve Mountain e di Gewiss. Un’ordinanza ha vietato a chiunque di avvicinarsi alla diga per il maltempo di ieri e di oggi. Così le prime immagini della diga illuminata, realizzate dal regista Davide Bassanesi, sono state proiettate nella chiesa di Vilminore nel corso della commemorazione svoltasi nel tardo pomeriggio, nel corso della quale una delegazione della Croce rossa italiana ha consegnato all’amministrazione lo Scudo Blu, che sarà posizionato sulla diga.


IL PRESIDENTE MATTARELLA - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Sindaco del Comune di Azzone, Mirella Cotti Cometti, Componente del Comitato “Disastro del Gleno 1923-2023” , il seguente messaggio: "Sono trascorsi cento anni dal giorno del disastro della diga del Gleno che si squarciò la mattina del 1° dicembre 1923, dopo nefasti e purtroppo trascurati annunci. Milioni di metri cubi di acqua precipitarono sui paesi sottostanti, cancellando case, scuole, fabbriche, strade. Oltre 350 persone vennero travolte e uccise: molte di queste erano fanciulli. La morte, il dolore, la sofferenza impressero un segno indelebile sulle comunità e sulle valli. L’Italia intera non dimentica, come non possono dimenticare le genti che hanno ricostruito dopo la catastrofe.


Esprimo apprezzamento e vicinanza ai Comuni di Angolo Terme, Azzone, Colere, Darfo Boario Terme, Schilpario e Vilminore di Scalve, promotori di iniziative che nella ricorrenza coinvolgono le loro comunità. Il crollo della parte centrale della diga del Gleno fu la conseguenza di gravi responsabilità nella progettazione e nella costruzione, di sconcertanti omissioni nelle autorizzazioni e nei controlli.


Drammatiche lezioni di questa natura devono produrre maggiore lungimiranza e prudenza. Occorre che si affermi una visione di lungo periodo nella tutela delle persone nei territori, non condizionata da interessi contingenti o indegni opportunismi.

La memoria del disastro del Gleno contiene anche la solidarietà espressa alle comunità colpite e che sempre il nostro Paese ha manifestato con generosità e larga partecipazione di fronte alle difficoltà e ai bisogni in situazioni d’emergenza. È un tratto della nostra storia e della nostra cultura che interpreta il valore prezioso dell’unità".


GLI INTERVENTI - "Sei milioni di metri cubi di acqua - ha ricordato l'assessore regionale Paolo Franco - fango e detriti tra la Val di Scalve e la Valle Camonica. Oltre 45 minuti di furia della natura, ma provocata dall'uomo che hanno stroncato 356 vite e lasciato senza futuro chi è rimasto. La Val di Scalve e la Valcamonica danno da 100 anni alla parola 'disastro' un significato che conoscono solo loro, che vivono solo loro e che porteranno nel cuore per sempre. Per loro c'è un 'prima' e un 'dopo', una linea che divide una vita fatta di fatiche, ma anche di certezze, e una vita letteralmente finita nel fango".


"Noi siamo qui - ha aggiunto l'assessore - per mantenere viva la memoria e diffonderla fuori dai confini di queste due province. Siamo qui per dire a tutti gli italiani quello che è successo, per renderli partecipi di un pezzo di storia tragica che non va dimenticata".


"Oggi tuttavia - ha concluso Franco - accanto al disastro ricordiamo anche la dignità delle persone che sono sopravvissute e che abitano questi territori, la loro forza d'animo, le loro radici profonde. Non so dire quanta ammirazione provo per gente così, non ci sono parole adatte. Questa diga ha mostrato la parte più vile degli uomini: il denaro anteposto alla sicurezza, l'incapacità, la presunzione, lo sprezzo per la vita. Ha mostrato anche la parte più nobile: il coraggio e la forza. Questo va commemorato".


MUSEO - "Regione Lombardia non dimentica una tragedia immane nella quale persero la vita 356 persone. Per questo si è impegnata a stanziare 700.000 euro per realizzare il Museo Diga del Gleno a Vilminore di Scalve, in provincia di Bergamo". Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, ricordando il centenario del disastro del Gleno, avvenuto il 1° dicembre 1923, che segnò profondamente il territorio della Val di Scalve e della Bassa Valle Camonica.


Il contributo rientra nell'ambito della convenzione sottoscritta tra Regione Lombardia e Comunità Montana di Scalve nel dicembre del 2020 che prevede uno stanziamento totale di circa 1 milione di euro. Alla quota di Regione, infatti, si aggiunge il contributo di 300.000 euro a carico del Ministero della Cultura.


Il fabbricato oggetto dell'intervento è un rustico dismesso da ristrutturare, concesso in comodato gratuito dal Comune di Vilminore alla Comunità Montana di Scalve. "È nostro dovere - ha aggiunto Francesca Caruso - mantenere viva la memoria di questa tragedia e di chi ha lottato, dopo il dramma, per la ricostruzione. Un evento catastrofico che spazzò via case, scuole e strade, mettendo in ginocchio un'intera provincia".


"Il progetto di questo museo - ha concluso l'assessore - è un importante atto di ricordo e cordoglio collettivo, per un pezzo di storia che non deve essere cancellato".


Red. At.
Ultimo aggiornamento: 01/12/2023 13:31:37
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