"C’è soddisfazione perché intorno a un progetto di questa valenza si è ricompattato tutto il territorio trentino riconoscendo la centralità dell’Ateneo. Sono certo che anche con questo corso di studio l’Università di Trento confermerà le caratteristiche di dinamicità e innovazione che la contraddistinguono, offrendo un percorso multidisciplinare fondato sui propri dipartimenti di eccellenza e sulle competenze del proprio personale tecnico-amministrativo".
Il corso di studio in Medicina e Chirurgia si potrà attivare già a settembre anche grazie al forte stimolo e all'impegno della Provincia autonoma a sostenere a regime, con un finanziamento permanente, gli oneri aggiuntivi necessari alla realizzazione del programma e a integrare il progetto nel proprio sistema sanitario.
"Abbiamo tutti ricevuto un’eredità importante da chi tanti anni fa ha visto nella creazione dell’Università una delle leve strategiche per l’emancipazione del Trentino - ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. Ora dobbiamo essere all’altezza del sogno kessleriano e convinti che una scommessa così ambiziosa come la scuola di medicina possa essere vinta con l’impegno e la determinazione di tutti".
"L’emergenza Covid 19 è stata una maestra molto severa. Da questa esperienza dobbiamo imparare ad affrontare sfide nuove con nuove soluzioni – hanno aggiunto gli assessori provinciali all’università e alla salute -. La centralità della salute e di tutto quanto vi ruota attorno è emersa con forza, a partire dalla formazione. Ci accingiamo a percorrere una strada impegnativa, ma è la strada giusta".