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Trento, piano antismog, dal 1° novembre limitazioni al traffico

Le disposizioni del Comune

TRENTO - Anche quest'anno il Comune di Trento dà attuazione al piano di tutela della qualità dell'a-ria che prevede una serie di provvedimenti strutturali con l’obiettivo principale di ridurre le emissioni di polveri fini (pm10) e degli ossidi di azoto.
Come già disposto lo scorso anno, da venerdì 1° novembre al 31 marzo 2026 su tutte le strade di competenza comunale all'interno del Comune è istituito il divieto di transito dalle ore 7 alle 10 e dalle 16 alle 19 nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, per alcu-ne tipologie di veicoli: quelli alimentati a benzina con livelli di emissione classificati “Euro 0”, quelli alimentati a gasolio “Euro 0” e “Euro 1” “Euro 2” e “Euro 3”, i motocicli e ciclo-motori a due tempi “Euro 0” e “Euro 1”.

Il provvedimento impone inoltre che il trasporto di carichi polverosi avvenga previa coper-tura con teli o in alternativa previa bagnatura del carico.
Oltre ai divieti, l’ordinanza contiene anche alcune raccomandazioni: per quanto riguarda gli spostamenti, invita tutta la popolazione a usare il meno possibile l’automobile in contesto urbano, a camminare o a scegliere la bicicletta quando è possibile, a privilegiare l’uso del mezzo pubblico, di altri mezzi di trasporto a basso impatto ambientale e il car-pooling.

Anche l’utilizzo accorto del riscaldamento può contribuire a ridurre l’inquinamento. Innanzitutto l’invito è a utilizzare solo le tipologie di combustibili previste dalla legge, a limitare gli orari di accensione e la temperatura degli ambienti, a utilizzare legna secca e non trattata per gli impianti a biomassa, che mantenere in efficienza gli impianti provvedendo periodicamente alla pulizia dei camini. In caso di peggioramento della qualità dell’aria, il provvedimento raccomanda di non utilizzare impianti a biomassa nelle abitazioni civili dotate anche di altri sistemi di riscaldamento funzionanti. Infine è vietato bruciare all'aperto i residui vegetali in base al Regolamento di Polizia urbana.

Buone pratiche e monitoraggio degli inquinanti.
Nel sito del Comune, all’indirizzo www.comune.trento.it/Argomenti/Ambiente/Aria, è stata rinnovata la pagina dedicata sia alle buone pratiche che consentono ai cittadini di contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, sia al monitoraggio della qualità dell'aria gestito dall'Appa attraverso le stazioni fisse che rilevano le concentrazioni degli inquinanti. Nel Comune di Trento sono presenti due stazioni. Quella al parco ex Santa Chiara è attiva dal 1995 e rileva i seguenti inquinanti: biossido di zolfo (So2), ossidi di azoto (Nox), ozono (O3), particolato sottile (Pm10), particolato fine (Pm2,5), benzo(a)pirene e metalli. La centralina in via Bolzano è collocata a margine di una strada urbana altamente trafficata e rileva il monossido di carbonio (Co), ossidi di azoto (Nox), particolato sottile (Pm10) e benzene.

La nuova direttiva europea. Il 10 dicembre 2024 è entrata in vigore la direttiva europea che stabilisce il rispetto entro il 2030 di limiti per la qualità dell’aria significativamente più bassi e allineati alle raccomandazioni fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità.
L’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente collabora con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ai lavori che porteranno al recepimento della direttiva entro il 2027 ed ha già intrapreso un percorso di valutazione per individuare gli inquinanti e le zone a rischio di superamento dei nuovi limiti, nonché le misure che dovranno essere adottate per garantirne il rispetto, con l’aggiornamento della pianificazione provinciale sul tema della qualità dell’aria. Come spiegato dagli esperti dell’Appa, per quanto riguarda il territorio provinciale, particolare attenzione dovrà essere rivolta agli inquinanti biossido di azoto (No2) e al particolato Pm10, per i quali è previsto un considerevole abbassamento del limite di legge. Anche per il particolato Pm2,5 e il benzo(a)pirene è prevista l’entrata in vigore di nuovi limiti, che risulteranno sicuramente sfidanti. Sarà necessario considerare in particolare le due principali fonti emissive del territorio, ossia il riscaldamento domestico a biomassa per il particolato e il benzo(a)pirene, e il traffico stradale per il biossido di azoto.
Ultimo aggiornamento: 27/10/2025 23:42:15
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