TRENTO - La Quarta Commissione permanente, presieduta da
Maria Bosin, ha
approvato il
disegno di legge n. 66, che istituisce l’
Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino (ASUIT) e ridefinisce in modo organico la governance del sistema sanitario provinciale. La riforma – presentata dall’assessore alla salute
Mario Tonina – mira a
integrare sanità, ricerca e formazione universitaria.

Nel confronto in Commissione è emersa con forza la volontà condivisa di rafforzare il sistema territoriale e di assicurare
pari attenzione ai presidi periferici, affinché l’integrazione universitaria non concentri risorse e opportunità solo sul capoluogo. I
consiglieri di minoranza hanno espresso perplessità sull’
impatto organizzativo interno all'azienda e sui possibili effetti della riforma sulle prospettive di carriera del personale sanitario locale.
Durante la seduta – alla quale hanno preso parte anche i referenti del
Servizio legislativo della Provincia e il
direttore generale dell’Apss Andrea Ziglio – la Commissione ha approvato alcuni emendamenti, tra cui la
ridenominazione del Consiglio sanitario provinciale in
Consiglio socio-sanitario, con un
ampliamento della rappresentanza delle professioni sanitarie e sociali.
Il disegno di legge è stato approvato con
4 voti favorevoli (Bosin, Brunet, Segnana, Biada) e
3 astensioni (Maule, Parolari, Zanella). Il testo approderà in aula
a fine novembre per la discussione finale.
L’esame del testo
Il consigliere
Paolo Zanella (Pd del Trentino) ha ripercorso il cammino che ha condotto al disegno di legge: "Siamo partiti con un assioma rudimentale — “apriamo la scuola di medicina così avremo più medici” — ma oggi vediamo quante siano le complessità. Nel lungo periodo potrà avere ricadute positive, ma nel medio periodo creerà difficoltà e andrà seguita con molta attenzione". Zanella ha sottolineato che "abbiamo un’università con valenza territoriale, ma non è ancora chiaro cosa significhi". Secondo il consigliere, "investire nelle cure territoriali, anticipando anche i modelli nazionali, potrebbe aumentare l’attrattività del sistema". Ha proposto di ampliare la visione del progetto universitario includendo anche ad altri ambiti accademici, come "sociologia e la scuola per assistenti sociali". "Restano perplessità — ha aggiunto — rispetto alle conflittualità che questa azienda universitaria rischia di innescare. Crediamo che si debba ampliare la partecipazione, anziché comprimerla".
La consigliera
Stefania Segnana (Lega) ha ricordato che "la questione è nata per affrontare le criticità del sistema sanitario con una programmazione che andasse oltre l’immediato". Ha ripercorso la fase del 2019, quando era assessora alla sanità: "Allora ci furono confronti, anche accesi, con l’allora rettore Collini, che già parlava di qualità come elemento di attrattività. Quello che abbiamo cercato di fare fin dall’inizio è stato creare qualcosa che portasse nuova linfa nel sistema". Segnana ha aggiunto: "Ci potranno essere difficoltà, il periodo non è facile, ma la condivisione di intenti porterà risultati. Abbiamo cercato di portare qualcosa di innovativo e di dare un contributo concreto al rinnovamento".
Per
Francesca Parolari (Pd del Trentino) una scelta così impattante "avrebbe dovuto valutare più attentamente le conseguenze sul sistema sanitario". "Abbiamo due ospedali — ha detto — dove i primari universitari andranno a saturare i posti disponibili per chi già lavora all’interno dell’Azienda sanitaria. Il fatto che una struttura sia obbligata a diventare universitaria è esplosivo: rischiamo di perdere una fascia di persone che qui non vede prospettive di carriera, data la dimensione ridotta del sistema".
La consigliera ha auspicato "che si trovino modi per bilanciare questi fattori" e ha aggiunto: "Ormai siamo sulla barca e ci auguriamo che ciascuno faccia la propria parte per guidarla con competenza e lungimiranza". Ha poi segnalato "le lamentele degli studenti del primo anno di medicina, costretti a frequentare lezioni sovraffollate in spazi ristretti per effetto della recente riforma nazionale".
Il consigliere
Daniele Biada (FdI) ha sottolineato che "ogni riforma può generare timori, ma nel 2019, di fronte alla carenza di medici, si è scelto con lungimiranza di avviare l’Università di medicina in Trentino". "Forse — ha proseguito — riusciremo così a rendere il territorio più attrattivo e a trattenere i giovani trentini, offrendo loro opportunità di formazione e carriera. Sono convinto che dobbiamo far diventare l’ospedale di Trento un’eccellente clinica", ha affermato, confidando al contempo che "il lavoro dell’assessore eviterà il rischio che gli ospedali periferici perdano attrattività".
Tonina: “Una riforma per innovare e attrarre giovani professionisti”
L’assessore
Mario Tonina ha ringraziato la Commissione e gli auditi: "Le audizioni ci hanno permesso di ascoltare contributi preziosi da persone che operano all’interno del settore. Tra gli intervenuti” – ha ricordato - “nessuno ha detto che stiamo sbagliando tutto". “Dal 1° gennaio entrerà in funzione la nuova azienda, con un passaggio graduale che dovrà essere gestito con grande attenzione".
Si è detto convinto delle ricadute positive della riforma, “dalle quali beneficeranno i cittadini”. "Ci sono professionisti che già oggi operano in APSS e che porteranno una crescita complessiva nell’interesse comune di una sanità pubblica che ha bisogno di innovazione, di ricerca e di nuove professionalità". Tonina ha aggiunto che “quanto emerso in Commissione sarà ulteriore stimolo per vigilare e trovare il giusto equilibrio”. Riferendosi alle osservazioni di Cereghini sul futuro disegno di legge sull’integrazione socio-sanitaria, ha affermato che sarà "necessario lavorare in stretta sinergia con tutte le istituzioni coinvolte - Provincia, Comunità e Comuni - per rafforzare i servizi e valorizzare il personale".
"Occorre essere attrattivi, dare opportunità ai giovani e comunicare in modo efficace”, ha proseguito. “È una sfida che dobbiamo vincere, e se ci crediamo fino in fondo i risultati arriveranno". L’assessore ha inoltre annunciato di aver presentato alcuni emendamenti al testo, elaborati tenendo conto delle osservazioni della Commissione e delle minoranze: in particolare correttivi all’articolo sul Piano per la salute, sull’articolo dedicato al protocollo d’intesa e sul Consiglio della salute, “che vedrà ampliata la partecipazione”. Quanto al principio di territorialità, Tonina ha ribadito che "la riforma non riguarda un solo ospedale, ma l’intero territorio, e anche le strutture periferiche saranno parte fondamentale del processo di integrazione". Ha parlato positivamente dello stato della sanità trentina, definendolo "uno stimolo a fare ancora meglio". "Questo percorso è stato pensato per rendere il sistema più attrattivo”, ha concluso. “Se tra qualche anno potremo dire di aver dato occasioni e opportunità a chi ha scelto questa facoltà, vorrà dire che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta".
L’esame degli articoli
Nel corso dell’esame puntuale degli articoli, la maggior parte dei quali approvati con quattro voti di maggioranza e tre di astensione dalla minoranza, la Commissione si è innanzitutto soffermata sull’articolo 4 (protocollo d’intesa), approvando all’unanimità l’emendamento dell’assessore Tonina – che in parte riprende quello presentato dal consigliere Zanella - che introduce il parere della Commissione permanente del Consiglio provinciale. L’articolo è quindi passato con tre astensioni.
L’articolo 5 è stato sostituito integralmente da un emendamento, approvato all’unanimità, che rinomina il “Consiglio sanitario provinciale” in “Consiglio socio-sanitario provinciale”, alla luce dell’ampliamento delle funzioni e della rappresentanza. Introduce infatti, all’interno del Consiglio, tra gli altri, i rappresentanti delle professioni infermieristiche, degli assistenti sociali, dei fisioterapisti, degli ostetrici, delle professioni tecniche della prevenzione, dei tecnici sanitari e dei fisioterapisti.
Più articolata la discussione sull’articolo 8 (pianificazione): è stato respinto l’emendamento sostitutivo del consigliere Zanella che proponeva una diversa articolazione della programmazione; l’assessore Tonina ha comunque manifestato disponibilità a valutare ulteriori interventi prima dell’approdo in aula. L’articolo è stato quindi approvato con tre voti contrari (Maule, Parolari, Zanella).
L’articolo 11 è stato emendato per recepire la nuova denominazione di “Consiglio socio-sanitario”. In merito all’articolo 14, il direttore generale Andrea Ziglio ha chiarito che sul DPCM sulla sanità, in discussione a Roma, sono in corso colloqui con il Ministero. Infine, sull’articolo 34 è stato approvato l’emendamento dell’assessore Tonina che, al comma 5, richiama espressamente la legge provinciale sulle politiche sociali, rafforzando il raccordo tra gli ambiti sanitario e socio-assistenziale.
Le dichiarazioni di voto
In dichiarazione di voto, la presidente Maria Bosin (PATT) ha annunciato voto favorevole: "È un percorso che segue una linea già decisa in precedenza, per certi aspetti dovuto, ma anche una grande opportunità per la nostra Provincia. Abbiamo percepito alcune criticità, ma anche la possibilità di migliorare: il confronto in Commissione ha già portato a modifiche concrete. Sono fiduciosa che si troveranno soluzioni e che l’attuazione garantirà partecipazione, come previsto dall’emendamento all’articolo 4". Ha ringraziato i membri della Commissione "per l’approccio costruttivo" e le strutture che hanno supportato i lavori. Paolo Zanella (Pd del Trentino) ha annunciato l’astensione: "Ci sono ancora aspetti da migliorare e sistemare. Non ci prendiamo la responsabilità di una cosa che un domani potremmo non condividere appieno". Chiara Maule (Campobase) ha ringraziato l’assessore e la struttura tecnica, motivando l’astensione con la speranza che "prima dell’aula possano esserci ulteriori miglioramenti". Anche Francesca Parolari (Pd del Trentino) ha espresso gratitudine per il lavoro degli uffici e della presidente Bosin.
Il voto finale
Il disegno di legge n. 66 è stato approvato con 4 voti favorevoli (Bosin, Brunet, Segnana, Biada) e 3 astensioni (Maule, Parolari, Zanella). Il testo approvato sarà discusso in aula a fine novembre.