MILANO - “L'ultimo rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia conferma - ha detto Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi Verdi di Regione Lombardia - che la Lombardia sta seguendo la strada giusta. L’incremento percentuale è dello 0,29%, ben al di sotto della media nazionale dello 0,39% e inferiore a diverse regioni come Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna. Tenuto conto che la nostra regione conta oltre 10 milioni di abitanti (il 17% circa della popolazione italiana, dato che ci colloca al di sopra di 15 Stati dell’Unione Europea) e che genera un quinto del Pil italiano. Il consumo di suolo pro-capite pone la Lombardia al 17° posto a livello nazionale, con 291 mq/ abitante, molto sotto la media nazionale di 366 mq. Inoltre, il 70,9% del nuovo consumo è reversibile. Questi dati certificano che, pur essendo la prima regione per numero di abitanti e la prima economia del Paese, stiamo riducendo in maniera importante l’impronta sul territorio”.
La Lombardia è stata la prima regione a dotarsi di una legge per ridurre il consumo di suolo e promuovere la rigenerazione (legge regionale 31/2014), con obiettivi chiari: -20/25% delle espansioni residenziali al 2025 e -45% al 2030.
A dieci anni dall’entrata in vigore, circa 630 Comuni, inclusi Milano e la maggior parte dei capoluoghi, hanno adeguato i propri piani. Le riduzioni registrate sono significative: in media il 29% su 629 Pgt, il Piano di governo del territorio).
“Quello di Regione – ha aggiunto Comazzi – è un percorso virtuoso che coinvolge Province, Comuni e Parchi, in un’ottica di sistema. Da parte nostra c’è massima attenzione anche al tema dei fotovoltaici a terra: la transizione energetica va governata con regole chiare per salvaguardare suolo agricolo, natura e paesaggio. In Consiglio regionale stiamo approvando la revisione del Ptr (Piano territoriale regionale): uno strumento strategico che rafforza rigenerazione, tutela del patrimonio agricolo-naturale e servizi ecosistemici. Parallelamente, spingiamo sull’invarianza idraulica e idrologica e sulla de-impermeabilizzazione delle superfici urbane: misure che riducono il rischio idraulico e migliorano microclima, biodiversità e qualità della vita".
"Il nostro obiettivo – ha concluso Comazzi – è chiaro e si sviluppa sul lungo periodo: meno consumo di suolo, più rigenerazione urbana e un approccio che tenga insieme sviluppo e sostenibilità ambientale”.