TRENTO - Tre artisti in residenza al museo, una rete di dodici partner internazionali e un unico filo conduttore: l'acqua e il suo futuro. Parte ufficialmente al MUSE – Museo delle Scienze di Trento – S+T+ARTS AQUA MOTION, un progetto europeo biennale che mette in dialogo arte, scienza e tecnologia per promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche. Coordinato dall’agenzia portoghese INOVA+ e finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dell’iniziativa S+T+ARTS – Science, Technology and the Arts della DG CNECT, il progetto riunisce dodici partner accademici e creativi distribuiti in tutta Europa, tra cui Ars Electronica (Austria), TU Wien (Austria), WAAG Futurelab (Paesi Bassi), Pro Progressione (Ungheria), MUSE e WAMUNET (Italia). In questi giorni è in museo, per la prima residenza artistica, l’artista neozelandese con base a Londra David Rickard, che nei prossimi mesi indagherà la connessione tra la città di Trento e il fiume Adige. Insieme a lui, saranno di casa al MUSE anche le artiste Micol Grazioli (Italia) e Salomé Bazin (Francia) (
Nelle foto credit Muse, Valeria Lencioni, idrobiologa Muse e WIL member, con l'artista David Rickard nei laboratori di ricerca del museo e sotto esterni del Muse).
Il filo conduttore di S+T+ARTS AQUA MOTION è l’acqua: una risorsa vitale ma sempre più fragile, oggi al centro di una crisi globale che minaccia gli equilibri ambientali e sociali. Il progetto nasce per affrontare le sfide legate alla gestione dell’acqua nei principali bacini idrici europei – Mediterraneo, Atlantico-Artico, Baltico-Mare del Nord e Danubio-Mar Nero – attraverso un approccio interdisciplinare che combina ricerca scientifica, innovazione tecnologica e sperimentazione artistica. Tra gli obiettivi principali del progetto vi è quello di fornire strumenti di governance e di sviluppo legati alla gestione dell’acqua – destinati alla ricerca, alle amministrazioni pubbliche e a chi opera nella pianificazione territoriale al tempo dei cambiamenti climatici – che tengano conto delle visioni e delle sollecitazioni provenienti da artiste, artisti e comunità scientifiche. L’intento è valorizzare il patrimonio idrico come bene comune, mettendo a fattor comune conoscenze, creatività e responsabilità condivisa, con particolare attenzione al contesto trentino, dove temi come l’idroelettrico e il ruolo dei fiumi nel tessuto urbano e sociale assumono un significato strategico.
Come afferma Patrizia Famà, direttrice Ufficio programmi per il pubblico MUSE: “Il progetto è ambizioso: l’accesso all’acqua è cruciale per le sfide future, anche per il Trentino. Grazie alla portata internazionale del programma S+T+ARTS AQUA MOTION , il MUSE si conferma un polo culturale d’avanguardia. La nostra ricerca nel dialogo tra scienza e arte mira a sperimentare pratiche utili alla crescita di una cittadinanza informata, consapevole e attiva sulle soluzioni sostenibili per il pianeta. Un progetto transdisciplinare che affronta sfide ecologiche, in particolare la risorsa acqua, con una visione globale pur agendo sul contesto e specificità ambientali locali".
L’arte come catalizzatore di cambiamento

Cuore del progetto sono le residenze artistiche S+T+ARTS, spazi di ricerca e sperimentazione in cui artiste e artisti collaborano con scienziate e scienziati, tecnologhe e tecnologi e comunità locali.