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Trento, accolto il ricorso della Leal: "Non abbattete gli orsi"

Trento - "Non può ammettersi, alla luce del vigente quadro normativo, l’automatismo denunciato dall’associazione Leal, ossia che venga sempre e comunque disposto, a mezzo di un’ordinanza contingibile e urgente, l’abbattimento dell’orso responsabile dell’aggressione, senza che residui alcuno spazio per la valutazione, caso per caso, della sussistenza di un pericolo attuale per l’incolumità pubblica".

La sezione unica del Tar Trentino Alto Adige, presieduta da Fulvio Rocco, con Carlo Polidori consigliere e Antonia Tassinari, Consigliere estensore, ha accolto il ricorso di LEAL (Lega Antivisezionista) e contestato alla Provincia di Trento gli abbattimenti di orsi problematici.


I giudici hanno accolto di fatto il ricorso di LEAL in merito alle nuove linee guida per la gestione degli orsi sul territorio della Provincia di Trento che fissano i casi in cui sarà possibile, in estrema ratio e a seguito di atteggiamenti ritenuti pericolosi o dannosi per l'uomo, disporre l'abbattimento di un orso.


LEAL esprime soddisfazione per il risultato ottenuto e il Tar con la pronuncia odierna ha condiviso parte dei motivi di ricorso ritenendo illegittimi i punti delle linee guida per la gestione della specie impugnati dalla legale di LEAL Aurora Loprete.


Gian Marco Prampolini presidente LEAL ha spiegato: "La sentenza di oggi è di grande soddisfazione per noi una sentenza in cui si ribadisce che la Provincia di Trento non può agire senza freni nella gestione degli orsi. Ci auguriamo che si tratti solo dell'inizio di una maggiore sensibilità verso gli orsi la cui unica colpa, è quella di non essere accettati sul territorio. Abbiamo anche a cuore la sorte di M49 e M57 che ancora sono reclusi al Casteller e che sono stati recentemente castrati non è ancora chiaro se chimicamente o chirurgicamente compromettendo in questo modo la loro condizione di animali selvatici".

Ultimo aggiornamento: 30/09/2021 08:05:46
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