Zogno (Bergamo) - Grande
esercitazione interregionale nel fine settimana per la sezione di
soccorso in forra del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico - organizzata dalla squadra forra regionale lombarda, a cui hanno partecipato anche le squadre forra di Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia

Romagna, Veneto e Trentino - Alto Adige. Erano presenti cinque istruttori tecnici forra IRFor
lombardi e
trentini, un sanitario,
trenta forristi, venti soccorritori tra tecnici alpini e tecnici di ricerca persone disperse, oltre a quattro aspiranti tecnici forra. Una tradizione che si è consolidata negli ultimi anni, con l’invito delle squadre di soccorso in forra del CNSAS di tutte le regioni confinanti, con le quali si collabora sempre più spesso, per interventi che richiedono particolare impegno e altre situazioni critiche, come per esempio le maxi-emergenze alluvionali.
Accanto al consolidamento delle manovre di soccorso in torrente, l’obiettivo era quello di testare e affinare la collaborazione tra le diverse specialità del Soccorso alpino: per questo, è stata fondamentale la collaborazione con la
VI Delegazione Orobica, la locale Stazione alpina di
Valle Brembana, il gruppo ricerche e la squadra droni regionali. Proprio come in una reale operazione di ricerca e di soccorso su più giorni, è stato allestito un campo base presso la palestra "Palasport" di
San Giovanni Bianco, con docce e locali per i pasti poco distante, a Roncaglia, grazie anche alla disponibilità degli enti locali.
Nella mattina di venerdì, i partecipanti hanno affrontato il primo scenario: un’operazione di soccorso per due torrentisti (figuranti) nel torrente
Carubbo-Caucio, a
Zogno, con l'utilizzo della speciale barella canyon e relative calate a valle nel torrente. In serata si è tenuto un workshop sui mancati incidenti (near miss in gergo, situazioni rischiose in potenza ma che non hanno portato a danni o infortuni), importante per lo scambio e il confronto tra le varie realtà presenti, nonché incontro tra soccorritori di diverse provenienze.

Quella di sabato è stata la giornata più intensa: con il coordinamento del gruppo ricerche regionale, che ha curato le comunicazioni radio, la cartografia, il tracciamento dei gruppi impegnati, si è svolta una simulazione con scenari multipli e in evoluzione, sparsi in due forre della zona, la
Val Belbier, a Poscante, e il torrente Ancogno a
Valtorta, a cui ha partecipato anche il gruppo droni, per le ricognizioni e la documentazione dall’alto. La squadra alpina invece si è occupata dei trasporti e dei recuperi dalle forre.