Incolpare i giovani ritenuti irresponsabili è infatti molto più facile di spiegare il motivo per cui non si è pensato a un piano di controllo della "situazione-Covid" di chiunque (da Nord, Sud, Est, Ovest, in porti e aeroporti) sia giunto in Italia nelle ultime settimane se non alla comparsa dei sintomi, una volta che sul territorio nazionale il pericolo-Covid era stato minimizzato nel mese di giugno. Senza trascurare le problematiche legate a app di tracciamento, numero di test e tamponi effettuati.
Sul fronte-movida, il Governo in realtà non aveva mai concesso la riapertura delle discoteche, oggi il 'pugno duro' nell'incontro con le Regioni per ribadire che non sono ammesse deroghe. Una stretta è attesa anche sulle mascherine che potrebbero tornare obbligatorie all'aperto negli orari serali.
Lo stop preoccupa il Silb, sindacato italiano locali da ballo, che denuncia - come molti altri settori - la mancanza di risarcimenti da parte delle istituzioni di lockdown e decisioni anti-Covid. "Sono a rischio quattro miliardi di euro", denuncia il Silb, stimando il fatturato annuale di questi esercizi in Italia. "Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l'abusivismo", dice all'ANSA Gianni Indino, presidente del Silb Emilia-Romagna. Lo step successivo sarà a questo punto prevenire le feste 'fai-da-te' già registrate tra giovani in case private specialmente nell'ultima fase del lockdown.
Dal Governo, infine, secondo il Silb "finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori".