Trento - Terza commissione del Consiglio provinciale di Trento, nuovo rinvio sul voto legato alla variante del Pup sul corridoio est.
In Terza commissione, presieduta da Ivano Job (Misto), si è affrontato per la terza volta, rinviandolo di nuovo, il parere sulla variante al Pup del corridoio est che riguarda la Valdastico. E’ stato poi aperto l’iter del ddl di Lucia Coppola (Europa Verde) che ha come obiettivo il potenziamento della raccolta differenziata anche per evitare l’impianto di rigassificazione previsto dal Quinto aggiornamento del Piano rifiuti. Infine, si è parlato della petizione contro l’impianto sperimentale di trattamento dei rifiuti previsto a Pergine.
Corridoio est, si aspetta la valutazione del Cal e del Ministero
Ancora una volta il parere sulla delibera sulla variante del Pup sul corridoio est è stata rinviata in Terza commissione. Il presidente della commissione, Ivano Job (Misto), in apertura di seduta ha proposto all’assessore Tonina il rinvio del punto. Questo perché, ha detto, non c’è la comunicazione del Cal e ci sono difficoltà nella commissione per l’espressione del parere. L’assessore non si è opposto alla richiesta perché, ha affermato, c’è tempo e ha anche lui confermato la necessità di avere il parere del Cal e del Ministero delle infrastrutture che dovrebbe esprimersi nei prossimi giorni. Alessio Manica del Pd ha sottolineato che le difficoltà nella maggioranza sono evidenti e ha aggiunto che il passaggio è particolarmente rilevante perché riguarda un progetto che rappresenta un discrimine sulla scelta del modello di sviluppo, Manica ha poi chiesto che la commissione venga convocata per esprimere il parere sulla delibera dopo la valutazione del Cal e del Mit. La decisione è stata rinviata con voto unanime.
Via all’iter del ddl Coppola per portare la differenziata al massimo
Si è passati poi al ddl n. 134 di Lucia Coppola e sottoscritto anche da Zanella, Dallapiccola, Marini, Degasperi e Manica e che è stato presentato il 24 marzo dello scorso anno. Tra le finalità, ha ricordato la consigliera di Europa Verde, c’è l’omologazione e il coordinamento del sistema della raccolta differenziata su tutto il territorio provinciale per ridurre il volume della produzione dei rifiuti fino ad arrivare all’obiettivo “rifiuti zero”. Un ddl composto da 12 articoli e che, nell’intento dei proponenti, dovrebbe portare la differenziata a livelli tali da rendere inutile l’impianto di incenerimento dei rifiuti, anche attraverso un meccanismo partecipativo dei cittadini. Purtroppo, ha detto Lucia Coppola, negli anni i territori hanno perso un “linguaggio” comune sui rifiuti e si sono abbandonate le campagne per contenere la produzione di imballaggi e plastiche. Mancano, inoltre, i controlli sui supermercati e le cooperative per contenere il materiale da smaltire con la differenziata. Nella città di Trento è stata abbandonata l’educazione per le fasce di popolazione come gli immigrati o gli studenti universitari. Ma, ha aggiunto, l’informazione e la partecipazione sono fondamentali per ottenere una raccolta differenziata efficiente così come i premi per i cittadini virtuosi. L’esponente di Europa Verde ha detto infine di fare fatica a capire i motivi della scelta del rigassificatore che, in un passato abbastanza recente, ha visto l’opposizione di cittadini e comitati. Un passaggio, ha detto, che si auspica venga accompagnato da attente valutazioni.
Tonina: con la differenziata al 78% rimangono 80 mila tonnellate da smaltire
Tonina non ha espresso un parere sul ddl, ma ha detto di sentirsi di difendere il grande lavoro fatto con il Quinto aggiornamento del Piano smaltimento rifiuti. In questo momento, ha ricordato, c’è una discussione con il Cal sul tema e nell’addendum, approvato dalla Giunta nel dicembre scorso, che completa l’aggiornamento tante questioni poste nel ddl hanno trovato una risposta. Noi, ha continuato l’assessore, siamo convinti che è importante lavorare per completare un percorso avviato fin dal 2000, che ci ha visti passare dal 15% al 77 – 78% di differenziata, per arrivare a percentuali ancora più alte. Ma, in base all’esperienza e alle ricerche di Fbk e Università, non sembra ci siano le condizioni per ridurre ancora di molto il residuo. Oggi ci sono 80 mila tonnellate che devono essere smaltite e con le discariche esaurite non c’è alternativa all’esportazione. Tredicimila vanno già a Bolzano, per le altre vanno trovate soluzioni.