Durante la serata informativa organizzata da "Vezza sostenibile" sono stati ricostruiti i passaggi e indicati i tempi: dallo studio di fattibilità al progetto ne passa di tempo, inoltre è indispensabile avere l’autorizzazione a procedere dalla Sovrintendenza alle Belle Arti.
"Per realizzare tale progetto ci vogliono 4 o 5 mesi, previa eventuale gara o assegnazione di incarico con evidenza pubblica, che richiede altrettante tempistiche", hanno spiegato i promotori dell'incontro. 
Secondo quanto indicato ieri sera il business plan presentato dall’Amministrazione è una stima, e la cosa inquietante che rivela è l’aspettativa di fruizione del ponte: 40.000 persone all’anno, 110 persone al giorno di media. Altri quesiti posti da "Vezza sostenibile": "come si pensa di far arrivare così tante persone alla partenza del ponte, stante le strette e tortuose vie di accesso alla Valgrande?" "Dobbiamo aspettarci la congestione che vediamo sulla statale anche nelle vie di Vezza?"; "Come conciliare la presenza di turisti sul ponte tibetano con l’attività agricola e venatoria che si svolge da sempre in quella zona?".
Sono stati anche svelati i costi di realizzazione come indicati dall'Amministrazione comunale, due milioni di euro così ripartiti: un milione di euro dal Parco Nazionale dello Stelvio, mezzo milione dal bilancio del comune di Vezza d’Oglio e un altro mezzo milione da non meglio precisato altro Ente. In sostanza mezzo milione di euro in più rispetto a due anni fa, dalle casse comunali.
Elena Bonavetti (nel video) ha detto che l'invito all'astensione del sindaco è una dichiarazione grave da parte di chi rappresenta le istituzioni e ne dovrebbe promuovere e difendere modalità e strumenti per una partecipazione dei cittadini sempre maggiore. "Il nostro appello - concludono da Vezza Sostenibile - è andare a votare si o no sul ponte tibetano".
di A. Pa.