TRENTO - È stato firmato dal primo cittadino di Trento Franco Ianeselli e dal sindaco di Blumenau Egidio Ferrari il Patto di amicizia che sancisce la futura collaborazione tra le due città per promuovere con occasioni di incontro e progettualità comuni la conoscenza reciproca delle rispettive comunità e delle loro tradizioni. L'accordo è stato siglato nella sala delle cerimonie alla presenza di un ampio pubblico, della presidente del Consiglio comunale di Trento Silvia Zanetti, del presidente del Consiglio comunale di Blumenau Ailton de Souza e della console onoraria Norma Da Rui.

Il sindaco Ianeselli nel suo intervento si è soffermato sul fenomeno migratorio che ha interessato l'Europa tra 1800 e 1900: «Ogni emigrante, ogni figlio di emigrante ha due patrie e due cuori. Pure chi resta tiene sempre socchiusa la porta di casa, diventa più aperto, più curioso, più disponibile ad accogliere chi torna, anche a generazioni di distanza, per colmare la perdita e rimediare a un distacco che diventa spesso un trauma familiare. Guardando a ritroso, se pensiamo all’emigrazione europea in Brasile, possiamo dire che quel movimento di donne e uomini in cerca di pane e di lavoro ha giovato sia alla patria d’origine, che ha beneficiato delle rimesse, sia al territorio di destinazione, che ha conosciuto uno straordinario sviluppo». Ianeselli ha poi sottolineato l'importanza dei legami che sono stati creati e si creano tuttora tra paesi anche molto lontani grazie ai rapporti tra gli emigranti e la madre patria: «In questa nostra storia comune scopriamo che nessuno Stato, nessuna comunità è autosufficiente, perché non solo a livello individuale, ma anche a livello collettivo è nel rapporto con l’altro che ognuno trova il proprio destino».
Ha concluso Ianeselli: «Con il patto di amicizia che ci accingiamo a suggellare, vogliamo dunque continuare a intrecciare le nostre storie, a imparare gli uni dagli altri e a rinsaldare una relazione più forte del tempo e della distanza. Il mondo ha bisogno di queste connessioni, di questa diplomazia dei cittadini capaci di avvicinare anche i luoghi più remoti e di farci dialogare in una lingua comune».
I legami storico-culturali tra le comunità di Trento e Blumenau hanno origine dal movimento migratorio di fine Ottocento, quando la Colonia Blumenau, fondata da un gruppo di immigrati tedeschi, si è sviluppata anche grazie agli immigrati italiani, provenienti soprattutto dall’attuale provincia e dalla città di Trento. Le famiglie stabilirono reti di solidarietà e di matrimonio tra i diversi nuclei italiani e trentini, creando un tessuto sociale compatto, basato su valori quali il lavoro, la famiglia e la religione. Non solo, le famiglie immigrate hanno mantenuto e trasmesso alla comunità locale le tradizioni trentine, la lingua italiana, la cucina tipica e le feste religiose, che tuttora rappresentano una parte viva dell’identità blumenauense.
Aspetti riconosciuti anche dalla presidente del Consiglio comunale Silvia Zanetti, che ha sottolineato: «Questa cerimonia rappresenta qualcosa che va oltre un atto istituzionale. Rappresenta un legame che nasce da lontano, costruito con sacrificio, coraggio e speranza da tante famiglie trentine che trovarono proprio in questa terra una nuova casa. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, molte persone partirono dalle nostre valli spinte dalla povertà, dalla crisi agricola, dalla mancanza di prospettive. Ma non partirono mai vuote: portarono con sé la loro identità, la lingua, la cultura del lavoro, la fede nel futuro e quel senso di comunità che da sempre caratterizza la nostra gente. Qui, in Santa Catarina, quei valori hanno trovato spazio per crescere. Sono diventati nuove famiglie, nuove comunità, nuove storie. Hanno preso forma nei cognomi, nelle tradizioni, nelle feste, nella memoria collettiva. E soprattutto, hanno dato vita a un legame che non si è mai spezzato. È grazie a loro, grazie alle generazioni che si sono succedute, che oggi possiamo dire che Trento e Blumenau non sono soltanto due città: sono due comunità sorelle.
Per questo, il Patto di Amicizia che oggi sottoscriviamo ha un significato profondo. Non crea un’amicizia: la riconosce. E non apre un cammino: ne consolida uno che esiste da più di un secolo».
Grazie all'accordo, le due Amministrazioni, si impegnano a organizzare eventi culturali congiunti e a promuovere reciprocamente i loro territori, valorizzando le tradizioni locali, l'artigianato e i prodotti tipici. Non solo, favoriscono gli scambi giovanili e l'organizzazione di gemellaggi tra istituti scolastici e condividono esperienze negli ambiti dello sviluppo sostenibile e dei servizi sociali, favorendo il volontariato e la solidarietà.