5) Valutare la fattibilità di un ingresso del bypass più a nord del quartiere San Martino; 6) Prestare la dovuta attenzione alla tutela delle risorse idriche sotterranee.
Alla seduta di Commissione erano presenti i dirigenti Pat Roberto Andreatta e Romano Stanchina e il direttore ingegner Massimo Negriolli, che potranno portare le osservazioni in sede di Giunta, in vista della nuova deliberazione con cui domani l’esecutivo aggiungerà altri elementi alle proprie valutazioni sul progetto firmato da Rete Ferrovie.
L’attenzione alla Trento-Malé oggi è stata chiesta in particolare da Lorenzo Ossanna. Katia Rossato ha motivato l’astensione con una serie di preoccupanti criticità del progetto: l’entrata in galleria a San Martino, il “caos totale” che i cantieri causeranno per anni al capoluogo, la necessità di tutelare l’area di villa Bortolazzi a Mattarello, i dubbi sulla completa bonifica di ex Sloi ed ex Carbochimica, i rischi che corrono le vene d’acqua soprattutto a Mattarello.
Preoccupata è anche Lucia Coppola: non sono una no-Tav, ha detto, ma sto con i comitati dei residenti e credo che il tracciato in Destra Adige sarebbe stato meno impattante.
Alessandro Olivi ha chiesto a sua volta massima attenzione alle falde acquifere e ha incoraggiato la Giunta a proseguire con rigore l’istruttoria avviata sul progetto Rfi, onde addivenire infine a un progetto ottimale.
Il dirigente di Dipartimento Andreatta ha rassicurato sull’area di villa Bortolazzi, ha fatto sapere che l’ipotesi di una linea di tram per la tratta nord-sud di Trento costerebbe 1 miliardo di lire (inclusi 30 anni di esercizio). E ha ricordato che la Provincia sarà decisa nel chiedere una progettazione unitaria di tutta la tratta regionale della nuova linea ferroviaria, consapevole che lo sfasamento temporale - fra il tratto di Trento e il resto della linea in Trentino - comporterà l’avvio di utilizzo del nuovo bypass senza possibilità di procedere subito al suo scopo precipuo: spostare convogli merci dalla linea storica dedicata ai passeggeri.