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Orsi e lupi, gli altoatesini favorevoli al prelievo

Da un sondaggio è emerso l'orientamento della popolazione

BOLZANO - Lupi e orsi, sondaggio tra la popolazione altoatesina. Da un sondaggio Astat è emerso che l’87% della popolazione altoatesina è favorevole alla regolamentazione del prelievo di lupi e orsi, il 72% degli altoatesini valuta in maniera negativa il ritorno dei lupi, il 77% quello degli orsi e il 53% ha modificato le proprie abitudini ricreative.

Oggi l’Istituto provinciale di statistica ASTAT ha reso noti i risultati di un sondaggio sulle opinioni della popolazione in merito alla presenza di lupi e orsi in Alto Adige (nella foto). Le domande, commissionate dal Dipartimento Agricoltura, Foreste e Turismo, sono state poste nello scorso mese di maggio nell’ambito del panel probabilistico Astat “Così pensa l’Alto Adige”.

"Lo studio dell’ASTAT - afferma l’assessore provinciale ad Agricoltura, Foreste e Turismo Luis Walcher ci fornisce un segnale chiaro: la stragrande maggioranza della popolazione altoatesina ritiene che la conservazione delle nostre malghe con animali al pascolo libero debba avere la priorità rispetto ai grandi predatori. Al contempo è una evidente conferma della direzione che abbiamo intrapreso: continueremo a impegnarci per una regolamentazione chiara e, ove necessario, anche per l’abbattimento di lupi e orsi, al fine di garantire il futuro dell’alpicoltura e dell’agricoltura di montagna della nostra provincia”.

Dal sondaggio è emerso che la stragrande maggioranza della popolazione (87%) è favorevole a una regolamentazione del prelievo di lupi e orsi quando questi si avvicinano frequentemente agli insediamenti e alle abitazioni. Inoltre, l’86% degli intervistati ritiene che la tutela degli alpeggi con animali al pascolo libero sia prioritaria rispetto ai grandi predatori; il 91% è contrario alla loro diffusione incontrollata e l’88% è favorevole alla regolamentazione della popolazione di lupi e orsi. Le opinioni sul ritorno di lupi e orsi non differiscono in modo significativo in base all’età e al sesso del campione statistico.

È invece il luogo di residenza, ad influenzare notevolmente le risposte: la popolazione dei Comuni più piccoli è infatti molto più critica rispetto a quella del capoluogo bolzanino, con percentuali che aumentano di 30 punti per quanto riguarda i lupi e di 20 punti per quanto riguarda gli orsi. In generale emerge anche che il malcontento nei confronti degli orsi è maggiore rispetto a quello nei confronti dei lupi in tutte le fasce sociodemografiche. L’orso è considerato pericoloso per l’uomo dall’83% degli intervistati, il lupo invece è temuto dal 69% della popolazione.

Per il 78% degli intervistati, la presenza di grandi predatori che attaccano gli animali al pascolo rappresenta un valido motivo per l’elaborazione di linee guida specifiche per l’abbattimento legale di animali problematici. Il 61% della popolazione è del parere che il numero di turisti nelle zone in cui vivono lupi e orsi sia destinato a diminuire in modo significativo, il 71% ritiene che molte persone non trascorreranno più il loro tempo libero nella natura mentre il 53% degli intervistati ha già modificato, almeno in parte, le proprie abitudini ricreative nella natura proprio a causa della presenza di grandi carnivori. Il pericolo più grande rappresentato dai grandi predatori, secondo il sondaggio, riguarda gli animali al pascolo, seguito dal pericolo per le persone accompagnate da cani e per i bambini.
Nel complesso l’orso viene considerato più pericoloso del lupo, fatta eccezione per gli animali al pascolo.
In Trentino l'assessore Failoni ha incontrato gli amministratori della Bassa Valsugana e Tesino
Gestione dei grandi carnivori e contenimento dei danni. Nella serata di ieri l’assessore provinciale alle foreste, caccia e pesca Roberto Failoni ha incontrato, nella sede della Comunità Valsugana e Tesino a Borgo Valsugana, il presidente dell’ente Claudio Ceppinati ed i sindaci del territorio. Presenti, tra gli altri, anche il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait, il dirigente del Servizio Faunistico Alessandro Brugnoli e il coordinatore del Settore grandi carnivori Claudio Groff. Al centro del confronto la delicata questione della presenza del lupo. “Con gli amministratori abbiamo avuto un dialogo franco e diretto, basato sulla volontà di gestire con sempre maggiore attenzione e sensibilità la presenza dei lupi nella Valsugana Orientale. Il nostro obiettivo è quello di applicare tutte le misure necessarie per la tutela della sicurezza pubblica ed il sostegno dell’attività zootecnica, fondamentale per la cura e il presidio del nostro Trentino” le parole dell’assessore, che ha invitato con forza i sindaci a sollecitare allevatori ed in particolare hobbisti a dotarsi di strumenti di prevenzione efficaci, soprattutto delle recinzioni elettrificate messe a disposizione gratuitamente. “Il 37% delle predazioni da parte di lupi avvenute nel 2025 in Trentino riguarda la Bassa Valsugana, un terzo sul totale provinciale. Ma nel 70% dei casi non c’erano misure di protezione per questi animali. Solo attraverso un utilizzo corretto e costante di queste misure sarà possibile contenere i danni e migliorare la coesistenza tra comunità locali e fauna selvatica” ha aggiunto Failoni che ha proposto l’organizzazione di momenti formativi ed informativi con allevatori e popolazione.

I sindaci del territorio hanno chiesto di partire subito con interventi formativi e informativi rivolti prima di tutto agli allevatori ed in una seconda fase a tutta la comunità, oltre ad un piano di controllo.

Nel 2025 la Bassa Valsugana è stata interessata da una significativa serie di predazioni attribuite al branco “Campelle-Calamento”, stabilmente presente nella zona. Nel solo 2025, in Bassa Valsugana sono stati registrati 53 eventi di danno – pari al 37% del totale provinciale – per un indennizzo complessivo di 28 mila euro. Le predazioni si sono verificate in larga parte nelle ore notturne o crepuscolari, spesso a pochi metri dalle abitazioni (tra 3 e 110 metri di distanza). A tal proposito, va detto che su un totale di 53 predazioni avvenute da inizio anno in Bassa Valsugana, solo in 17 casi (pari al 32%) erano presenti misure di prevenzione.

Dal 2018 ad oggi sono state distribuite oltre 70 opere di prevenzione in Bassa Valsugana, tra cui recinzioni elettrificate. Questi strumenti, se installati e mantenuti correttamente, rappresentano il metodo più efficace per proteggere il bestiame.

Agli amministratori locali è stato inoltre spiegato come la Provincia, in relazione alla quantità di danni causati dal branco "Campelle-Calamento" abbia avanzato la richiesta di abbattimento di due lupi in Valsugana, misura che tuttavia non ha ottenuto il parere di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Le valutazioni hanno infatti evidenziato come le opere di difesa finora adottate non siano state sufficientemente diffuse. Pur incassando il parere negativo rispetto all’abbattimento, il Servizio Faunistico ha risposto con diverse puntualizzazioni di natura tecnica per sottolineare la correttezza procedurale della richiesta.

Nel corso del confronto è stata sottolineata l’importanza di una corretta comunicazione sul tema e l’adozione di comportamenti adeguati da parte della popolazione. Infine l’invito ai sindaci, da estendere ai cittadini, di segnalare la presenza di lupi nelle aree antropizzate contattando la Stazione forestale del territorio.
Ultimo aggiornamento: 18/09/2025 12:51:19
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