MALCESINE (Verona) - Sulla ciclovia del Garda presentato un nuovo esposto alla Procura di Verona.
"Questa mattina ho presentato, insieme al collega senatore Luigi Spagnolli, un secondo esposto alla Procura della Repubblica di Verona per chiedere la sospensione immediata dei lavori della Ciclovia del Garda in località Baitone-Navene, nel Comune di Malcesine",
Lo dichiara la senatrice dei Verdi – Alto Adige/Südtirol,
Aurora Floridia, del Gruppo per le Autonomie.
“Nonostante le ripetute segnalazioni di importanti associazioni ambientaliste, i cantieri proseguono con interventi che stanno compromettendo in modo grave e irreversibile un tratto di costa di straordinario valore ambientale e paesaggistico - prosegue la senatrice
Florida -.
Parliamo dell’abbattimento di alberature, della costruzione di una muraglia di cemento a ridosso della battigia e della trasformazione di un angolo naturale in un’opera artificiale del tutto incompatibile con il contesto.
Il progetto, che avrebbe dovuto promuovere la mobilità lenta e il turismo sostenibile, si sta rivelando l’opposto: un intervento invasivo, rischioso per la sicurezza dei ciclisti e dei turisti e incoerente con i principi della tutela del paesaggio sanciti dalla Costituzione e dalle direttive europee. Non va dimenticato che, allo stato attuale, il tratto in costruzione rischia di restare un fondo cieco, poiché manca un accordo con la Provincia autonoma di Trento. Questo significherebbe convogliare ciclisti e turisti nelle gallerie della Gardesana orientale, pericolose e inadatte alla mobilità ciclabile. Il nostro esposto richiama inoltre i possibili profili di rilevanza penale: dall’inquinamento al disastro ambientale fino al deturpamento di bellezze naturali, in un contesto già classificato di alto pregio paesaggistico. Chiediamo non solo l’immediata sospensione dei lavori, ma anche una revisione progettuale che individui soluzioni alternative meno impattanti o come già sperimentato in Lombardia con il trasporto lacustre ibrido. È fondamentale che le comunità locali e le associazioni vengano coinvolte in modo trasparente e partecipato. Il futuro del Garda non può essere deciso a colpi di cemento.”