Servirebbero poi dei parcheggi temporanei riservati nelle vicinanze e degli strumenti che rallentino la velocità, come dossi, strisce pedonali e semafori a chiamata davanti alle farmacie”.
Per quanto attiene alla sicurezza, dopo l’incontro con il prefetto i farmacisti bresciani hanno chiesto ai candidati sindaco di concordare delle iniziative per aumentare la sicurezza in farmacia, a esempio con maggiori passaggi delle forze dell’ordine e incentivazione dell’uso di videosorveglianza.
In ambito socio-sanitario, tante sono le proposte lanciate dalla farmacia bresciana a Vilardi e Del Bono, a cominciare dal progetto “Brescia cardio-protetta” (molte farmacie sono già dotate di defibrillatori e apparecchi per la telemedicina: già una decina, nell’ultimo anno, le persone cui è stata salvata la vita, inviandole in pronto soccorso dopo un cardiogramma in farmacia).
Nei prossimi mesi saranno poi messe in campo alcune iniziative, come “Dona un servizio a chi ne ha bisogno” per il quale è necessaria la collaborazione del Comune e un evento a tappe per diffondere la cultura del movimento e fornire più servizi in tutta la rete di farmacie cittadine. Entrambi i candidati si sono detti disponibili a lavorare insieme ai farmacisti su tutti i punti proposti, giudicati di buon senso. L’impegno è di creare dei tavoli di lavori ad hoc oppure aprire quelli già presenti alla partecipazione della farmacia per il piano socio-sanitario.
“Per far crescere una città devi capire che direzione prendere e con chi – ha dichiarato Vilardi –: il mio programma già recepisce tante delle vostre richieste e le iniziative si possono costruire insieme. Mi impegno a creare un rapporto più stretto tra welfare e prevenzione e nello snellire le pratiche, dando soprattutto risposte univoche”. Del Bono ha chiesto ai farmacisti di scommettere con lui sul futuro della città: “Siete un servizio sentitissimo, i cittadini sono contenti di avere la farmacia nei quartieri perché sono percepite come un luogo di sicurezza. Trovo civile che le farmacie possano avere degli spazi riservati, vediamo come, così come le zone trenta dove ci sono le funzioni pubbliche. Facciamo massa critica insieme per far capire quale è l’anello di congiunzione tra sociale e sanitario”.