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International Alliance for Mountain Film: nuovo direttivo

Confermato il presidente uscente Jabi Barayazarra

Trento - International Alliance for Mountain Film, nominato a Trento il nuovo Consiglio Direttivo. Confermato il presidente uscente Jabi Barayazarra. La vicepresidenza va a Mauro Leveghi, Presidente del Trento Film Festival.

In occasione del Gala di premiazione dei vincitori delle Genziane sarà consegnato il Gran Premio dell’IAMF al regista francese Sébastien Montaz-Rosset.

Come ormai tradizione, si è riunita oggi in occasione del Trento Film Festival l’Assemblea dell’IAMF - International Alliance for Mountain Film, l’associazione nata nel 2000 che è diventata il principale punto di riferimento internazionale per chi produce, promuove e conserva i film di montagna. L’associazione conta ora 30 membri, che rappresentano paesi di Europa, Asia, Nord e Sud America e Oceania. Sono stati ammessi oggi come nuovi membri il Santiago Mountain Film Festival (Cile) e il Mestia Mountain Film Festival (Georgia).

L’Assemblea (foto credit Cristian Baldessari) ha anche nominato il nuovo Consiglio Direttivo: confermato il Presidente uscente Jabi Barayazarra (Mendi Film Festival), mentre Mauro Leveghi (Trento Film Festival) prende il posto di Roberto De Martin alla vicepresidenza. Consiglieri Aleksandar Zarapchiev (Echo Mountain Film Festival) e Jinna Lee (Ulju Gun - Ulsan Mountain Film Festival), mentre il coordinatore rimane Marco Ribetti ( Museo Nazionale della Montagna).

Domani in occasione del Gala di premiazione dei vincitori delle Genziane d’oro e d’argento di questa 73a edizione del Trento Film Festival, sarà consegnato il Gran Premio dell’IAMF, che quest’anno è stato assegnato a al regista francese al Sébastien Montaz-Rosset.

Fin dalla fondazione, i membri dell’IAMF hanno voluto onorare coloro che, attraverso il loro talento, hanno cambiato il mondo del cinema di montagna.
Con questo obiettivo è stato creato nel 2002 il Gran Premio IAMF, un riconoscimento alla carriera dei maggiori rappresentanti del film di montagna. Tra i vincitori figurano registi come Gerhard Baur, Lothar Brandler, Pavol Barabas, Kurt Diemberger, Ermanno Olmi, Werner Herzog, Dariusz Zaluski, Michael Dillon, Eliza Kubarska e, nel 2024, Renan Ozturk, oltre a produttori come Swiss Television o Sender Films.

Quest'anno l'International Alliance for Mountain Film ha deciso di assegnare il Gran Premio a Sébastien Montaz-Rosset, un regista che è cresciuto nel mondo delle immagini di montagna interpretando ogni possibilità offerta dai nuovi media. Come guida alpina, ha iniziato a filmare e fotografare i suoi clienti durante le escursioni, per poi postare i suoi scatti sui primi blog per appassionati di sci e alpinismo sul Monte Bianco. È stato quindi notato da alcuni brand, che gli hanno chiesto di seguire le gesta di atleti di punta. La sua prima regia è stata una web serie con Kilian Jornet, con cui ha in seguito realizzato molti progetti. Da allora ha raccontato le avventure dei più grandi atleti di molti tra i più recenti sport estremi di montagna, come l'high-line, il parapendio, il volo con la tuta alare, senza tralasciare lo sci e l'alpinismo, anche himalayano. La sua tecnica si è evoluta sul campo e nei suoi film si può trovare una grande qualità nelle riprese, talvolta con momenti crudi che mostrano la difficoltà delle situazioni e l'impegno fisico e psicologico. Un cinema fatto d'istinto, che nasce senza sceneggiature, girando in base alle emozioni del momento, per individuare in seguito gli elementi più accattivanti attorno ai quali far crescere il racconto. In questa fase, gioca un ruolo fondamentale la collaborazione professionale con la moglie Davina Beyloos, produttrice e spesso co-regista dei film. Un cinema che ha fatto vincere allo Studio Montaz-Rosset diversi premi, anche nei festival dell'International Alliance for Mountain Film, perché conduce gli spettatori nel cuore dell'azione, accanto agli atleti, utilizzando le possibilità tecniche e narrative più contemporanee.
Ultimo aggiornamento: 03/05/2025 02:47:50
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