Nella fascia d’età compresa tra i 41 e i 60 anni invece la quota delle donne è piuttosto elevata; le donne di questo gruppo di età costituiscono il 21,1% di tutte le persone rilevate.
Il 64,8% delle persone coinvolte in incidenti riguarda turisti italiani (Alto Adige escluso), tedeschi, austriaci e svizzeri, mentre per il 6,6% si tratta di altoatesini.
Caduta senza coinvolgimento di terzi nel 74,4% dei casi
La principale causa di infortunio sulle piste è la caduta senza il coinvolgimento di terzi, che riguarda il 74,4% degli sportivi registrati. La seconda causa è la collisione con altre persone (13,0%).
La maggior parte delle persone coinvolte viene registrata nelle due ore fra le 11 e le 13 (32,7% sul totale delle persone coinvolte). Nelle ore pomeridiane tra le 13 e le 17 i casi registrati sono la metà del totale. Considerando la distribuzione delle persone coinvolte per mese, la frequenza maggiore si registra in febbraio (31,5% del totale).
Il grado di difficoltà di una pista è determinato dalla sua pendenza e viene indicato con i colori: blu, rosso o nero. Da notare che la gran parte delle persone coinvolte in incidenti non si fa male sulle piste più impegnative, ma sulle piste contrassegnate come rosse, che corrispondono alle piste di medio livello di difficoltà (45,0%). Sulle piste facili (blu) rimane coinvolto il 33,8% degli infortunati. Sulle piste più difficili gli incidenti riguardano invece una quota minore di sportivi (12,2%). Sulle piste di collegamento, campi scuola e snowparks la quota è pari al 9,0% del totale.
Il 33,3% dei traumi riguarda il ginocchio
A causa delle due differenti modalità di fornitura dei dati, è stato possibile analizzare gli incidenti in base al tipo di ferita solo dove questo dettaglio era disponibile (circa la metà degli incidenti registrati).
Con una quota del 33,3%, gli infortuni al ginocchio costituiscono la voce più rilevante di tutti gli infortuni, che si verificano nella pratica degli sport invernali. Tra questi stiramenti e distorsioni (23,8% sul totale infortuni) coprono la parte più consistente. Nella categoria “Cranio e incoscienza” si colloca il 15,3% degli infortuni. Ad essa appartengono in particolare le ferite lacero-contuse al volto, le vertigini e lo stato di ubriachezza. La percentuale di infortuni alla spalla raggiunge il 14,1% e tra queste la tipologia più comune è la lussazione (6,2% del totale traumi).
Le fratture riguardano soprattutto la gamba (20,5% del totale fratture), la spalla (19,6%) e il braccio (18,1%). La maggior parte degli infortuni al ginocchio è stata rilevata nella fascia d’età delle persone tra i 41 e i 50 anni (24,8% di tutti gli infortuni al ginocchio) e tra i 51 e i 60 anni (21,6%).
Se si considerano gli infortuni al ginocchio per sesso, emerge che le donne, in ciascuna fascia d’età, sono maggiormente soggette a stiramenti, contusioni e ferite al ginocchio. La differenza maggiore tra maschi e femmine, per quanto riguarda gli infortuni al ginocchio, si registra nella fascia d’età tra i 51 e i 60 anni: 72,1% delle donne e 27,9% degli uomini. Per i minori di 14 anni, oltre agli infortuni al ginocchio, si registrano prevalentemente incidenti raggruppati nella categoria “cranio e perdita di coscienza”, che per questa fascia d’età comprende una quota pari al 19,7% del totale degli infortuni.