TRENTO - Nelle campagne ci sono fattorie sociali impegnate a sostenere le famiglie in difficoltà e le fasce più fragili della popolazione a partire dai disabili, che risultano anche al primo posto tra i servizi offerti dal
“welfare contadino”, con iniziative che vanno dal reinserimento lavorativo alla pet therapy, dai percorsi di autonomia personale a contatto con la natura e gli animali ad esperienze di ristoranti sociali.

E’ quanto emerge da una analisi della
Coldiretti diffusa in occasione della
Giornata internazionale della disabilità che ricorre il
3 dicembre.
"Negli ultimi anni - afferma il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi (nella foto) - l’agricoltura sociale ha acquisito una valenza sempre crescente arrivando a garantire un valore di servizi sanitari ed educativi che ha superato il miliardo di euro a livello nazionale".
Proprio i soggetti con disabilità sono al primo posto tra le categorie più seguite dalle esperienze di agricoltura sociali, davanti a minori in difficoltà e immigrati, secondo un’analisi Coldiretti su dati Welfare Index Pmi. Annualmente – precisa Coldiretti Trentino Alto Adige – più di 50mila persone beneficiano di questi interventi promossi dagli agricoltori, elevando il benessere personale e acquisendo competenze attraverso una frequentazione spesso giornaliera in azienda.