TRENTO - Il Trentino è al top in Italia come territorio "innovatore". Lo certifica la Regional Innovation Scoreboard 2025, l'indagine annuale sull'innovazione regionale della Commissione europea, che pone la provincia di
Trento al primo posto a livello nazionale. A livello europeo, su
241 regioni analizzate, il Trentino si colloca in
91esima posizione.
"Tra il 2018 e il 2025 il nostro territorio è cresciuto moltissimo nel settore della ricerca: in Italia siamo i primi come territorio a forte innovazione, superando regioni come il Friuli Venezia Giulia e l'Emilia Romagna, con cui condividiamo il privilegio di essere uno degli undici territori in Europa ritenuti 'Forti innovatori' in Paesi 'Moderati innovatori'. È un percorso che viene da lontano, che nelle ultime due legislature è stato ulteriormente sviluppato e che ora inizia a dare i suoi frutti", commenta il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca
, Achille Spinelli (nella foto).
"Nel report della Commissione europea del 2023 - prosegue Spinelli -
eravamo al terzo posto dopo il Friuli Venezia Giulia e l'Emilia Romagna. Voglio precisare che l'Emilia Romagna è uno dei territori che a livello europeo ha investito di più negli ultimi anni, ed è dotato di importantissime imprese che operano nei settori dell'automotive, dell'elettronica, del digitale e della chimica. Stiamo quindi considerando territori particolarmente forti con i quali competere e confrontarci.
Oggi abbiamo un risultato particolarmente positivo a livello nazionale, mentre il 91esimo a livello europeo ci pone a livello di alcuni dei territori più evoluti della Spagna, dei Paesi Bassi e della Danimarca".
Stando ai dati della Carta di Rovereto 2025, presentata ufficialmente lo scorso 13 giugno, gli enti di ricerca pubblica trentini denotano una grande capacità di attrazione degli investimenti europei. La qualità della produzione scientifica si dimostra particolarmente elevata, ponendo il Trentino al 18esimo posto in ambito comunitario. I ricercatori trentini ottengono inoltre un numero considerevole di finanziamenti Erc (European Research Council), mentre l'elevato grado di internazionalizzazione della ricerca è dimostrato dal numero di pubblicazioni realizzate con partner internazionali.
L'incidenza della spesa in ricerca e sviluppo in Trentino è pari all'1,46% del Pil, sopra la media nazionale (che invece si attesta all'1,37%). La spesa, pur distante dall'obiettivo europeo del 3%, è cresciuta nel tempo, ma è ancora fortemente legata alla componente pubblica, con il 57,9% degli investimenti sostenuti e finanziati dalle istituzioni pubbliche e dall'università.
"Sappiamo di non poterci sedere sugli allori - aggiunge al riguardo l'assessore - ma di dover costruire il prossimo futuro. Ciò significa stimolare gli investimenti privati, dell'industria e del terziario evoluto. Questi ambiti possono e devono costruire assieme alla Provincia percorsi di investimento sull'innovazione più forti e selettivi. Su questi siamo impegnati e dialoghiamo con le categorie. Le criticità sono sicuramente da affrontare, ma le capacità ci sono per essere competitivi e guardiamo con serenità al futuro grazie a investimenti molto forti che continuano".