"E' una situazione - spiega Enrico Bernasconi (nella foto), responsabile per l’Italia della Ferrovia Retica - che si sta trascinando come conseguenza post pandemia, per lo smaltimento dei gruppi in lista d'attesa e il crescente interesse da parte dei turisti italiani". I treni della Ferrovia Retica sono un servizio di trasporto regionale, quindi non possono essere introdotti contingentamenti sull'utenza.
"Stiamo cercando di porre rimedio al sovraffollamento già nel 2024 - aggiunge Bernasconi - ma andremo a regime nel 2026, quando saranno potenziati i treni e potremo soddisfare tutte le richieste: l'obiettivo è garantire un ottimo viaggio sui treni della Ferrovia Retica e un'esperienza unica ai turisti, ma quanto accaduto in alcuni weekend (Sant'Ambrogio-Immacolata e all'Epifania ndr.) fa male al cuore a noi".
Un cambiamento radicale verrà programma nei prossimi due anni, nel 2026 verranno introdotti nuovi treni sulla linea da Tirano a St. Moritz, con cadenza dei convogli ogni mezz'ora contro gli attuali 60 minuti. Nel frattempo la Ferrovia Retica sta pensando di introdurre per il mercato Italia nuove regole con l'obiettivo di migliorare la programmazione della gita sul trenino rosso del Bernina.
L'invito, soprattutto per le comitive e i gruppi organizzati, è prevedere una flessibilità, scaglionare le prenotazioni e non concentrarle in alcuni periodi dell'anno, per evitare l'overturism che ha come risultato quello di scontentare i turisti. Al vaglio anche l'ipotesi di introdurre una tassa simbolica sul biglietto.
Le alternative al trenino rosso non mancano e tra le proposte avanzate spicca la gita sul treno dell’Albula, patrimonio mondiale Unesco, capolavoro per la sua struttura architettonica che unisce Thusis a St. Moritz, utilizzata in questo periodo anche dagli appassionati di slittino che raggiungono le piste da Preda a Bergün.
di Angelo Panzeri