TRENTO - La risposta di giovani e giovanissimi ha sorpreso tutti: ben 13 tra ragazzi e ragazze hanno aderito alla proposta di volontariato della Civica Apsp di Trento. Nel corso dell’estate hanno portato la loro vitalità nelle 4 Rsa e al Centro diurno Alzheimer: tra gelatate, attività di animazione, piccoli momenti di compagnia agli anziani. Al termine del percorso sono stati accolti nella sede di San Bartolomeo, dove hanno incontrato la presidente Michela Chiogna, il consigliere Paolo Holneider e, soprattutto, lo staff che li ha guidati e i residenti che sono stati felici di rivederli.
«È stato un piacere conoscere questi giovani – spiega Chiogna – e premiarli simbolicamente per il loro impegno, con alcuni biglietti creati dai residenti. È stata un’occasione per fare il punto su un’esperienza che abbiamo messo in campo per la prima volta e che, visto l’esito, riproporremo presto. Abbiamo avuto con noi anche le educatrici e così, durante una breve chiacchierata, ci siamo fatti anche raccontare come si potrebbe migliorare ulteriormente l’idea».
Le fa eco la direttrice Francesca Galeaz: «I ragazzi hanno fatto, ci auguriamo, una bella esperienza di vita. Ciò di cui siamo certi e che, per noi, sono stati una vera risorsa, un valore aggiunto riconosciuto dal personale e dai residenti; molti, tra questi ultimi, si sono davvero affezionati. I ragazzi ci hanno spiegato di aver ricavato un’immagine molto diversa di una Rsa, rispetto a quella che avevano.
Diversi hanno promesso di tornare l’anno prossimo».
Ecco alcune delle considerazioni espresse dai giovani. «Quando gli ospiti vengono a dirti che sono felici di vederti, che scambiano due chiacchiere con gusto, ti ringraziano e ti dicono che gli mancherai, oppure quando gli operatori ti fanno i complimenti, capisci che hai effettivamente lasciato qualcosa».
«L’Rsa San Bartolomeo mi ha lasciato la piacevole impressione di essere non solo un luogo dove lasciare chi non può più badare a se stesso, ma anche un vero e proprio punto di incontro tra parenti, dove l’intera famiglia può venire a trovare il proprio caro e partecipare a diversi eventi con lui». «Volevo ringraziare tutti per l’esperienza. Sono arrivato un po’ svogliato perché non pensavo fosse così, ma dopo il primo giorno ho cambiato totalmente idea. Mi sono trovato molto bene. […] molte mie caratteristiche sono state valorizzate».
Lavorare a stretto contatto con persone così bisognose mi ha insegnato quanto possa essere faticoso ma anche gratificante questo lavoro». «Sono stato molto contento di vedere che lo staff non mi limitava solo ai miei compiti originari, ma cercava anche di valorizzare la mia affinità con gli anziani e la mia manualità». «Posso dire che è stata un’esperienza indimenticabile: mi ha insegnato davvero tanto sia a livello umano, conoscendo un mondo che prima d’ora non avevo mai approfondito, sia a livello personale, aiutandomi a crescere e scoprire delle parti di me. Pertanto è un’esperienza che consiglio a tutti di fare almeno una volta».