Intervistata da Davide Colombo insieme ad Andrea Roventini, Elsa Fornero ha risposto alle domande con il solito piglio.
"La dimensione tecnologica – ha detto la professoressa Fornero – sposta finalmente l’attenzione laddove l’attenzione andrebbe posta, ovvero sul mondo del lavoro. In Italia dobbiamo superare una sorta di retaggio culturale, che noi abbiamo forse più di altri paesi, secondo il quale per cercare di risolvere i nostri problemi sociali dobbiamo intervenire sul sistema previdenziale. Lo abbiamo fatto per lungo tempo, perché non capivamo cosa ci fosse dietro un sistema pensionistico, che non è un qualcosa che si occupa solo di anziani".
"Si è trascurato – ha detto – di vedere come le pensioni dipendano molto dal mercato del lavoro. Pensione e pensionamento sono il seguito dell’attività lavorativa e prima ancora della formazione. E’ una bugia grande come una casa – ha aggiunto – che io volessi privatizzare le pensioni. In Europa e in Italia la previdenza deve essere pubblica, però su basi sane, con un sistema sostenibile e adeguato. Con una promessa di pensione futura a 40 anni noi non risolviamo il problema dei giovani. Lavoro, formazione e istruzione questa è la strada". “La previdenza – ha aggiunto Elsa Fornero - deve essere di tipo assicurativo anche in ambito pubblico, ma con una redistribuzione a favore delle categorie più deboli sostenuta dal sistema fiscale. Le riforme non nascono mai perfette – ha aggiunto – sono dei processi, che possono essere corretti. Deve però esserci un disegno, per rendere il sistema adeguato e sostenibile".
E conclude sulle donne: "Io non voglio per le donne una compensazione maschilista a posteriori, con un'età differenziata di pensionamento, io voglio la parità di trattamento a priori".
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