Sondalo - La sanità che funziona è quella che è in grado di dare risposte efficaci ai bisogni di cura dei cittadini, anche nei casi più gravi: la storia di Federico, 28 anni, di Prato, che si snoda tra Firenze, Milano e Sondalo, negli ospedali nei quali viene ricoverato in fasi successive, ne è un esempio.
Al Morelli arriva il 6 marzo per essere operato dal dottor Paolo Scanagatta, undici anni di esperienza all'Istituto Nazionale dei Tumori, dal settembre scorso direttore della Struttura complessa di Chirurgia toracica, che aveva seguito il giovane toscano nel 2013. Federico ha percorso con fiducia gli oltre 400 chilometri che separano Prato da Sondalo accompagnato dai genitori che hanno affittato un appartamento per stargli vicino. Giovedì scorso è stato sottoposto a un intervento per l'asportazione di un piccolo nodulo da un polmone, perfettamente riuscito, e martedì è stato dimesso: per lui si trattava della terza operazione ai polmoni, un intervento analogo ai primi due nella sostanza ma di minore rilievo per complessità e delicatezza. Due anni fa, durante uno dei controlli periodici ai quali si sottoponeva, viene osservata la comparsa di un nodulo polmonare nel lobo superiore destro di sei millimetri che viene tenuto monitorato. Cresce lentamente fino a dieci millimetri e gli oncologi consigliano di toglierlo. A quel punto Federico si rivolge al dottor Scanagatta che si dichiara disponibile ad accoglierlo al Morelli e a operarlo. Un intervento delicato ma relativamente semplice durato un'ora e mezza: un solo nodulo da togliere, contro i quasi duecento di nove anni fa, mediante una resezione con tecnica laser che ha richiesto una decina di minuti. A nove giorni dal suo ricovero ieri è stato dimesso e tra un paio di settimane potrà tornare al lavoro.
Per il giovane toscano un'altra degenza conclusa con un esito positivo che si aggiunge alle precedenti esperienze: ne parla apertamente davanti al dottor Scanagatta e al dottor Giuseppe Naldi, chirurgo toracico. La vita di Federico era cambiata all'improvviso un giorno di inizio estate del 2012: da tempo sentiva un bruciore al polpaccio durante l'attività fisica e su insistenza della madre era stato sottoposto a controlli approfonditi che avevano evidenziato la presenza di un sarcoma. Dopo l'intervento per l'asportazione era emersa una diffusione polmonare miliariforme di tipo metastatico che inizialmente era stata giudicata non operabile.