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Cardiochirurghi italiani discriminati in Francia

La denuncia dell'onorevole Alessia Ambrosi

TRENTO - “È inaccettabile che, in un’Unione Europea fondata sul principio della libera circolazione delle competenze e sul mutuo riconoscimento dei titoli di studio, medici italiani altamente formati – riconosciuti a livello internazionale e pilastri dell’eccellenza sanitaria nazionale – vengano discriminati in Francia a causa di modifiche unilaterali nella normativa sul riconoscimento automatico delle qualifiche professionali”, lo dichiara l’onorevole Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia, alla luce delle gravi segnalazioni ricevute dalla Società Italiana di Cardiochirurgia (SICCH), secondo cui numerosi specialisti italiani si trovano oggi impossibilitati a esercitare in Francia, nonostante il possesso di titoli pienamente validi e certificati a livello europeo.

Le recenti modifiche alla Direttiva 2005/36/CE, recepite dalle autorità francesi con interpretazione restrittiva e arbitraria, hanno escluso la specializzazione italiana in cardiochirurgia dal riconoscimento automatico, con un impatto devastante su molti professionisti, in particolare i più giovani.

“Non possiamo assistere in silenzio – prosegue Ambrosi – al disconoscimento della nostra scuola medica e alla creazione di barriere ingiustificate, che violano lo spirito dell’Unione Europea e il principio di reciprocità tra Stati membri. L’Italia è un Paese che investe nel merito e valorizza il proprio capitale umano. Non è tollerabile che i nostri medici, formati secondo i più alti standard europei, vengano trattati come professionisti di ‘serie B’.”

L’interrogazione parlamentare depositata alla Camera dall’onorevole Ambrosi chiede al Governo di attivarsi con urgenza per ottenere il ripristino dell’equivalenza automatica, anche attraverso un confronto diretto con le autorità francesi e comunitarie. “La Francia non può fare eccezione alle regole comuni piegandole ai propri interessi. È in gioco non solo la dignità dei nostri professionisti, ma anche il rispetto per la sanità italiana e la fiducia che milioni di cittadini ripongono ogni giorno nei propri medici.”
“L’Italia deve pretendere rispetto. E noi non accetteremo mai che si tenti di far passare un’ingiustizia così evidente venga sotto silenzio”.
Ultimo aggiornamento: 05/08/2025 16:13:01
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