Alle 10 il vescovo Pierantonio Tremolada darà inizio alla fase diocesana del processo di indagine per le virtù eroiche e la fama di santità e dei segni del Servo di Dio don Pierino Ferrari.
Nato nel 1929 a Clusane d’Iseo, paese del quale fu parroco per quasi 20 anni, don Pierino ha fondato nel 1984 la cooperativa per la prevenzione e le cure oncologiche Raphaël, e nel 1991 la Fondazione Laudato sì, che gestisce l’omonimo ospedale a Rivoltella, oltre che altre associazioni di volontariato, quali: Comunità Mamrè, Comunità del Cenacolo, Fondazione Maria Rosa Cremonesi e gli Amici di Raphaël. Morì nel 2011, ma il suo ricordo e la sua testimonianza sono sempre vive.
Il 6 aprile dello scorso anno è stato presentato al vescovo Tremolada il documento che tecnicamente si dice "Libello", con la comunità Mamre che si è costituita parte attrice nell’eventuale processo e ha provveduto a nominare Nicola Gori, postulatore della causa già in fase diocesana. I passaggi successivi sono stati curati da don Arnaldo Morandi, con documenti prodotti e firmati dal vescovo e sempre controfirmati dal cancelliere diocesano, monsignor Marco Alba. Il 20 settembre scorso la Conferenza Episcopale Lombarda ha dato l'assenso al procedimento e il 12 ottobre è arrivato il nullaosta della Santa Sede, firmato dal cardinale Marcello Semeraro. Il vescovo ha poi pubblicato l'Editto affisso nelle parrocchie della diocesi due mesi e domani inizia la fase diocesana della causa di Beatificazione di don Pierino Ferrari.
di Ch. P.