DESENZANO DEL GARDA (Brescia) - Un modello di collaborazione tra ospedali territoriali e Centri Trapianto che salva vite e valorizza la sanità di prossimità. 
Quattordici trapianti di fegato in 
due anni: è questo il risultato raggiunto dalla Liver Unit dell’
ospedale di Gavardo-Manerbio, grazie a una rete di collaborazione consolidata con i 
Centri Trapianto di III livello.
Un traguardo che conferma come anche le strutture territoriali possano garantire percorsi di cura complessi, efficaci e sicuri. Da oltre venticinque anni, il reparto di Medicina Interna dell’
ospedale di Gavardo si distingue per l’attenzione alla presa in carico del paziente cronico. Un’esperienza che, nel campo delle patologie epatiche, ha portato alla nascita nel 2023 dell
a Liver Unit, un’unità operativa semplice dedicata che ha rafforzato il lavoro in rete con il presidio di Manerbio e con i Centri Trapianto regionali.

Oggi, agli storici
 15 trapianti seguiti in passato dall’équipe epatologica di Gavardo, si aggiungono
 14 nuovi interventi su pazienti che sono stati trapiantati nei centri regionali di riferimento.
                                            
                                                
                                                
                                            
                                            
                                                Altri 4 pazienti sono attualmente in lista d’attesa e attendono la chiamata per un trapianto in elezione. “Il nostro è un modello di rete clinica che funziona, fondato su fiducia, collaborazione e continuità assistenziale,” spiegano i professionisti della Liver Unit. “Anche un ospedale di dimensioni più contenute può garantire eccellenza e qualità, mantenendo un approccio vicino alle persone” (nella foto Roberta Chiesa, direttore generale Asst Garda).
Un risultato che trova eco anche nel Coordinamento Ospedaliero di Procurement di Organi e Tessuti di ASST Garda, che affianca la Liver Unit nella promozione della cultura della donazione. “Sapere che i nostri pazienti hanno potuto beneficiare di questa rete ci riempie d’orgoglio - commenta Gianluca Zollo, responsabile del Coordinamento Ospedaliero di Procurement -. “È la dimostrazione che ogni anello del sistema trapiantologico è fondamentale. Senza donazione, non c’è trapianto: è una responsabilità e un impegno che dobbiamo continuare a promuovere.”
La storia della Liver Unit di Gavardo-Manerbio dimostra che l’eccellenza clinica non è prerogativa esclusiva dei grandi centri metropolitani. Quando la rete funziona, anche gli ospedali territoriali possono diventare luoghi di cura avanzata e di speranza per i pazienti più fragili.