Da tre giorni Treviso è tinta di bandiere tricolori e l'Adunata del Piave ha richiamato più di mezzo milione di persone, tra alpini, familiari e turisti.

Treviso è una sorta di campeggio diffuso, fra camper raggruppati in spazi normalmente destinati a parcheggi o attività sportive, e tende di ogni dimensione. Oltre che per cori, fanfare, mostre e lanci di paracadute, la curiosità di molti è stata richiamata dalla presenza, in un recinto ricavato in un angolo più tranquillo della città, di Iroso, un mulo nato nel 1979, utilizzato a lungo dalle truppe alpine e salvato dal macello nel 1993 grazie ad Antonio De Luca, un alpino che lo acquistò per 600 mila lire all'asta indetta dal ministero, assieme ad altri esemplari morti negli anni successivi.

Iroso, benché quasi cieco e con difficoltà di masticazione, grazie alla costante sorveglianza di un veterinario è potuto giungere a Treviso da Vittorio Veneto ed ha ricevuto la visita, oltre che del presidente Zaia, anche di vari alpini che, nel corso del servizio di leva, gli fecero da conduttore sulle montagne.