Trento – Addio a Bruno Fronza, 98 anni, padre delle Acli per il Trentino. E’ considerato unanimemente un riferimento delle Acli trentine avendo svolto incarichi di rilievo fin dalla fondazione dell’associazione.
Martedì prossimo in Consiglio provinciale, presieduto da Walter Kaswalder, sarà ricordato Bruno Fronza. Il presidente Kaswalder ha inteso rivolgere ai familiari le più sentite condoglianze ai familiari, anche a nome di tutta l’assemblea legislativa provinciale.
Bruno Fronza, forte delle sue competenze tecniche nel 1947, l’anno dopo la fondazione del movimento in Trentino, assunse la carica di revisore dei conti del Patronato. Nel marzo 1949 venne eletto Presidente delle Acli trentine, incarico che manterrà per i 12 anni successivi. La presidenza Fronza si caratterizzerà per l’organizzazione e il consolidamento dei servizi e dei circoli in tutti i paesi del Trentino.
Oltre al Patronato erano attivi in quegli anni i “Segretariati del popolo” attraverso i quali le Acli svolgevano un’intensa attività di organizzazione presindacale e crescita culturale fra i lavoratrici e le lavoratrici dell’allora incipiente “rivoluzione industriale trentina”.
Con Bruno Fronza presero corpo le prime organizzazioni femminili legate al lavoro, i corsi per le casalinghe, gli incontri culturali sulla dottrina sociale e la riforma della Chiesa, nonché le prime esperienze legate alla formazione professionale che culminarono, alla fine degli anni 50, nella costituzione dell’Enaip.
“Bruno Fronza, e grazie a lui le Acli stesse, ebbero inoltre un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo dell’Associazione Trentini nel Mondo nell’opera di ricostruzione dei rapporti fra le tante comunità di conterranei che hanno vissuto la difficile esperienza dell’emigrazione – ricorda Luca Oliver, presidente delle Acli Trentine -. Bruno non smise mai di frequentare le Acli assicurando sempre una presenza attenta e puntuale, dispensando consigli ed indirizzando il movimento verso i valori sociali delle origini che si esprimo nelle fedeltà alla Chiesa, alla democrazia e la mondo del lavoro”. “Attento ai bisogni dei meno fortunati e dei più deboli, nonché ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, Fronza ha svolto anche un’intensa attività politica con ruoli di rilievo nelle istituzioni ed in particolare come consigliere e assessore regionale fino al 1973, portando nelle istituzioni lo stile ed i valori aclisti e del cattolicesimo democratico – prosegue Oliver –. Lo ricordiamo con le sue stesse parole in calce al testo “Le Acli trentine” curato dal compianto Armando Vadagnini: “Mi auguro che i dirigenti e gli iscritti attuali ricordino sempre il passato delle Acli irto di difficoltà non meno di oggi: le difficoltà furono superate in tutti i campi per l’entusiasmo che era in noi”.
“Fu nostro ideale promuovere i lavoratori nei lori diritti e nei loro doveri, facendone dei corresponsabili nella conquista di un domani migliore in una società più giusta, illuminata dal messaggio di Cristo – conclude Luca Oliver -. Le Acli trentine si stringono attorno ai familiari e a tutti coloro che hanno condiviso la testimonianza umana, politica ed associativa di Bruno Fronza”.