Madonna di Campiglio – Dopo l’ennesimo rinvio deciso dal Governo, sempre meno operatori credono di salvare la parte finale della stagione sciistica. La data “limite” da molti era stata posta per fine gennaio, oltre cui la riapertura non converrebbe definitivamente dopo aver saltato a causa del lockdown la prima parte dell’inverno, compreso il periodo natalizio. Già da settimane si nota nel settore un’inversione di tendenza, passando dalla richiesta di riaprire ad un’assuefazione alle decisioni di politici locali e nazionali, virando sull’appello per ristori adeguati.
ANEF: INVEROSIMILE APRIRE, RISTORI PER SOPRAVVIVERE FINO A DICEMBRE
“Mi sembra abbastanza inverosimile che la stagione dello sci possa partire il 15 febbraio, io non sono così ottimista“. E’ quanto spiega all’ANSA Valeria Ghezzi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) che riunisce le società degli impianti di risalita italiani.
“Per carità, se poi il contagio dovesse calare e le cose dovessero girare in maniera diversa tutto può succedere – aggiunge – ma mi sembra veramente difficile pensare che la stagione possa partire“. Secondo Ghezzi “il tema è ora quello dei ristori che devono consentire la sopravvivenza delle imprese almeno fino al dicembre 2021“.