Nella sezione “Junior” ha vinto il lavoro di Magdi Nassar dedicato alla monetazione di Arezzo.
Quindi, Alberto Mosca ha ringraziato la NIA “per un’iniziativa che ha dato la possibilità a numerosi studiosi di proporre studi, offrendo una importante occasione di confronto e di contatto”; quindi, parlando dell’opera vincitrice, ha ripercorso il cammino fatto per arrivare alla pubblicazione: “Una intuizione e una iniziativa personale che ha via via incontrato il sostegno del Centro Studi per la Val di Sole, quindi della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, del Museo Castello del Buonconsiglio di Trento e dell’Università di Padova, unendo il volontariato culturale a soggetti pubblici e privati, a dimostrazione di come sia importante stringere collaborazioni e fare rete, per dare più qualità e ampio respiro agli studi e quindi favorire la diffusione della cultura numismatica”.
La cerimonia di premiazione è visibile al link: http://www.ustream.tv/channel/bsMDWjKnUBZ
Scheda 1
ARCHEOLOGIA E NUMISMATICA IN VAL DI SOLE
Il volume ripercorre, relativamente al territorio della Val di Sole, due secoli di letteratura numismatica, le vicende della circolazione monetaria nell'antichità e fino al medioevo, presenta gli esemplari conservati nel museo Castello del Buonconsiglio e gli esiti di alcuni scavi archeologici in chiese e castelli recentemente effettuati in valle, a Dimaro, Commezzadura, Ossana e Mezzana. Il volume mostra un interessante profilo della circolazione monetaria in Val di Sole nel lungo arco cronologico compreso fra l’età romana e la fine del medioevo. Presi nel loro complesso, i dati numismatici della Val di Sole descritti confermano una presenza monetale in valle già dal I secolo, più intensa a partire dal II secolo fino al IV, dopo di che si assiste ad una probabile ulteriore rarefazione del circolante. La Val di Sole s’inquadra in un panorama geografico nel quale i rinvenimenti monetali di età medievale e moderna sono da tempo oggetto di analisi storico-numismatica. Questa ha permesso di delineare le principali linee di sviluppo della circolazione e della tesaurizzazione monetaria in territorio trentino particolarmente tra i secoli VI e XVI, in rapporto con le aree vicine veneta, lombarda e altoatesina.
Scheda 2
A DIMARO, “L’OBOLO DI CARONTE”
Uno dei contesti più interessanti sotto il profilo numismatico si osserva nella chiesa di San Lorenzo a Dimaro, più precisamente nella tomba 42. Nella mano del defunto, infatti, è stato raccolto un piccolo gruzzolo composto da nove quattrini, aderenti l’uno all’atro a causa dei prodotti di corrosione, dei quali è possibile distinguere solamente due tipi, riferibili ad Alberto III (1386-1395) e a Sigismondo (1439-1490), coniati tra Merano e Hall. Purtroppo la cronologia non è affidabile, ma appare fortemente probabile che la deposizione si collochi nel corso della seconda metà del XV secolo. La presenza del gruzzolo in mano al defunto individua chiaramente un atto intenzionale di carattere rituale. L’impiego di monete o nuclei di monete, caratterizzato in modo simile a quello di San Lorenzo, torna a diffondersi nelle sepolture italiane nel corso del XV secolo, come recupero colto di antiche pratiche romane. Il numerario va inteso, pertanto, come viatico oltremondano, come l’“obolo di Caronte” di tradizione classica, la cui funzione si era perduta nel corso delle fasi altomedievali per essere nuovamente proposta in seguito alla riscoperta dei costumi sepolcrali romani nell’ambito più generale della riscoperta delle antichità greco-romane nel corso del Tre e Quattrocento.