I progetti di Klimt furono trasferiti sugli abiti delle sorelle Floege di Vienna, lo stesso trentino Depero, che insieme a Balla, nel Manifesto del futurismo, proponeva un’estetica completamente differente rispetto a quella grigia borghese, entrò a far parte del mondo della moda e design, costruendo una creatività tanto folle quanto totale.
Elsa Schiapparelli, geniale poetessa del surrealismo portò su tessuto le opere di Dalì, Man Ray e Jean Cocteau, Ives Saint Laurent frequentò artisti come Andy Warhol, Henry Matisse, Pablo Piccasso e Rudolph Nurejev. Anche nell’ambiente della danza e in particolare dei balletti russi, realizzò le sue collezioni per la Carmen di Bizet. Lo spagnolo Paco Rabanne debuttò nel 1966 con delle e vere proprie sculture in plastica e metallo che sembrano delle tute per gli astronauti nello spazio.
Nel binomio La Cles - Marcapiano c’è stato un revival, una sorta di bisogno al cambiamento e rinnovamento attraverso le sue opere, perchè arte e moda sono sempre in movimento e avanti nel tempo e nello spazio.
La Cles e Marcapiano hanno condiviso in questa mostra concetti innovativi e visionari, percui un’opera o un abito interpretano alti valori estetici e spirituali, espressi in opere animate.
Le chine di Marcapiano mettono in collegamento con mondi e personaggi misteriosi e i suoi quadri ad olio fanno entrare in una tridimensionalità del colore, mentre gli abiti di La Cles abbinati perfettamente alle opere anche su un manichino hanno un’anima e sembrano danzare.
In attesa del prossimo viaggio, magari anche in Trentino, i due artisti si ritroveranno per celebrare di nuovo insieme l’alto senso estetico del colore rispecchiandosi in forme creative e filosofie future.