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Mercoledì, 19 aprile 2017

Miscelazione dei rifiuti pericolosi: sentenza della Corte Costituzionale e intervento dell'assessore regionale Terzi

Milano - La sentenza di ieri dei giudici del tribunale di Brescia sull'ex Selca di Berzo Demo e il recente pronunciamento della Corte Costituzionale sulla miscelazione dei rifiuti sono destinanti a rinfocolare le polemiche.


assessore claudia terzi

E altri dibattimenti sono ora attesi nelle aule dei tribunali, non solo di Brescia. "Una sentenza storica, una grande vittoria, non solo per i cittadini lombardi ma per lo straordinario lavoro messo in campo dai nostri tecnici e dall'avvocatura di Regione Lombardia".


Così l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile, Claudia Maria Terzi (nella foto), commentando la sentenza della Corte Costituzionale che, nei giorni scorsi, ha dichiarato illegittima la norma che, integrando l'articolo 187 del Dlgs 152/2006, sottrae ad autorizzazione la miscelazione di rifiuti pericolosi aventi le stesse caratteristiche di pericolo e quella fra rifiuti non pericolosi.


INCIDENTE - "Regione Lombardia - ricorda l'assessore Terzi - a partire dal 2008, con tre successive delibere, ha voluto definire e regolamentare le operazioni di miscelazioni di rifiuti, attività che, se non attentamente autorizzata e operate, possono comportare rischi sia per l'ambiente sia per la sicurezza dei lavoratori.

L'incidente verificatosi nel 2010, all'impianto Eureco di Paderno Dugnano, è purtroppo, la testimonianza concreta".


STATO NON DISCIPLINA MISCELAZIONE - "L'attività di miscelazione di rifiuti - prosegue l'assessore - pur riconosciuta dalla normativa comunitaria come un'operazione di gestione rifiuti soggetta ad autorizzazione, a oggi non e' ne' definita ne' tanto meno adeguatamente disciplinata dalla normativa statale. Al contrario, le norme nazionali hanno, in un certo senso, liberalizzato le attività di miscelazione di rifiuti non espressamente vietate dal TU Ambientale, sottraendole dall'obbligo di una specifica autorizzazione e, di fatto, al controllo delle Autorità Competenti in materia ambientale. Paradossalmente, si sarebbero potute effettuare operazioni di miscelazione di rifiuti pericolosi senza dover chiedere alcuna autorizzazione che e', invece, obbligatoria anche per il mero stoccaggio di quegli stessi rifiuti".


RIPRISTINATO OBBLIGO AUTORIZZAZIONE - "Grazie alla sentenza della Corte Costituzionale - conclude Claudia Terzi - che ha accolto il ricorso di Regione Lombardia dichiarando l'incostituzionalità di tale norma, perché in contrasto con la Direttiva europea in materia di rifiuti (direttiva n. 2008/98/CE), viene ristabilito l'obbligo di autorizzazione per tutte le attività di miscelazione di rifiuti e ripristinata l'efficacia della normativa regionale dedicata alla miscelazione di rifiuti, Un risultato concreto per la tutela di lavoratori e ambiente".

Ultimo aggiornamento: 19/04/2017 11:50:22
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