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Due arresti dei carabinieri a Lavis e Civezzano

Lavis - Due arresti dei carabinieri della Compagnia di Trento a Lavis (Trento) e a Civezzano (Trento) per resistenza a pubblico ufficiale.


LITE AL BAR - I carabinieri della Stazione di Lavis (Trento) hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale H.M., 58enne, serbo, residente in Trentino.

L'intervento dei militari presso un esercizio di Roverè della Luna nella serata di ieri, quando è stata segnalata una persona che stava disturbando i clienti per una persistente condizione di alterazione, provocata dall’eccessivo consumo di alcolici che è culminata nella rottura di una vetrina.


Vani sono stati i tentativi dei militari di ricondurre l’uomo alla calma, sebbene in un primo momento fossero riusciti -con l’ausilio di un parente, appositamente fatto giungere sul posto- a accompagnare l’uomo fuori dal locale e farlo salire sull’autovettura del familiare per rientrare a casa, al momento di lasciare il parcheggio il soggetto è sceso dalla macchina e si è diretto verso l’entrata del bar, pretendendo ancora di bere.

I carabinieri quindi si sono nuovamente prodigati per convincerlo a desistere, ma - all’improvviso - l’uomo ha sferrato una testata al volto del capo equipaggio dei carabinieri, spintonandolo verso l’ingresso del bar. Non avendo altra opzione per interrompere l’insano tentativo di raggiungere il locale, la persona è stata bloccata. Dopo l’arresto H.M. è stato trasferito presso la caserma di via Barbacovi a Trento e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del giudizio direttissimo, fissato per domani. Il Sottufficiale è ricorso alle cure all'ospedale Santa Chiara, giudicate guaribili in pochi giorni.


LITE IN FAMIGLIA - Un altro cinquantenne, M.C., è stato protagonista di un diverso intervento in località Osella di Civezzano (Trento), dove hanno operato i carabinieri della Sezione Radiomobile di Trento, per un litigio in famiglia. Riportata la calma tra l’anziana madre e tre figli, conviventi nel stesso complesso e appurato che il dissidio era nato da una discussione per futili motivi, i militari hanno visto in un angolo del giardino alcuni bidoni, adibiti a fioriere, ma i vegetali osservati con un minimo di attenzione si sono rivelati essere tredici piante di marijuana, verosimilmente non terapeutica. Pertanto, i carabinieri hanno dato avvio alle operazioni di sequestro, che sono state improvvisamente interrotte dal cinquantenne. L’uomo, nel disperato tentativo di distruggerle e disfarsene, ha pensato bene di colpire uno dei due militari, fortunatamente senza gravi conseguenze.


Anche per lui è scattato l’arresto ed è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo, in cui dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

Ultimo aggiornamento: 08/08/2021 18:28:11
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