Possiamo ben dire che nella sua storia c’è anche la storia del nostro partito: fondata sulla convinzione che nella tradizione di autogoverno sta l’espressione più vera del nostro popolo.
Fece dell’autonomismo la sua bandiera durante tutta la sua vita, impegnandosi nel nostro partito soprattutto a livello locale, non tirandosi mai indietro anche di fronte alle responsabilità amministrative, assumendo l’incarico di assessore comunale in una stagione politica non facile e candidandosi anche alle ultime elezioni.
Ma lo ricordiamo anche per il suo appassionato impegno nel volontariato, come vicepresidente dell’Associazione Pescatori Storo, sostenitore del Calciochiese, nell’associazionismo venatorio, nell’organizzazione del Carnevale. La chiesa e la piazza di Storo stracolme di amici per l’ultimo saluto e le parole di affetto e di sincera riconoscenza pronunciate con una voce rotta dalla commozione costituiscono un’eloquente dimostrazione di quanto l’operato di Gino fosse riconosciuto e apprezzato da tutti.
Alla moglie Irene e ai figli Giacomo e Francesco va in questo momento l’abbraccio forte e riconoscente di tutti gli autonomisti che oggi ne raccolgono l’eredità politica. Siamo certi che il dolore del distacco, oggi incolmabile per tutti, con il tempo si trasformerà nel dolce ricordo di un marito, di un padre, di un amico che ha speso tutta la sua vita per la famiglia e per la sua comunità", dichiarano il presidente del Partito Autonomista Trentino Tirolese, Franco Panizza, il segretario politico del Partito Autonomista Trentino Tirolese, Simone Marchiori, e il Coordinatore delle Giudicarie Daniele Bertolini.