In alcun modo, si può quindi oggi parlare di scelte definitive e di interventi “inseriti nel Piano Territoriale”.
Ribadiamo, come in questa fase iniziale che porterà all’adozione del Piano Territoriale, è importante sottolineare l’impegno della Comunità, dei Comuni e del PNAB per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente che sono un patrimonio essenziale per la nostra popolazione.
Va in ogni caso rimarcato come i criteri e gli indirizzi generali che sono stati oggetto dell’accordo di programma stipulato qualche giorno fa tra Comunità delle Giudicarie, Comuni, PNAB e PAT, costituiscano uno strumento di riferimento a partire dal quale, anche attraverso approfondimenti progressivi ed il contributo ulteriore dei vari portatori di interesse, si determineranno le scelte per la tutela e lo sviluppo socio economico del territorio che poi confluiranno nel Piano Territoriale.
L’area di studio in zona Serodoli
Con particolare riferimento a quella che è diventata ‘la questione Serodoli’, innanzitutto va precisato che nell’Accordo quadro NON è stato inserito alcun ampliamento dell’area sciabile in località Serodoli. La Comunità delle Giudicarie si è fatta carico, come ritengo dovuto, di:
a) Recepire un’istanza emersa dal percorso partecipativo di costruzione del Documento Preliminare/Criteri ed indirizzi per il PTC ;
b) Condurre un approfondimento alla luce di quanto previsto dal PUP, che demanda alla Comunità la verifica rispetto ad un potenziale ampliamento in area Serodoli. Va correttamente rappresentato come il PUP abbia espressamente previsto “considerato che la delicatezza ambientale dell'area di Madonna di Campiglio (si pensi all'incontestabile pregio ambientale e forestale rispettivamente della Val Gelada e della zona di Malga Darè) non consente di individuare ipotesi ulteriori di piste significative, qualunque altra esigenza di nuove piste (come ad esempio quella proposta in località Serodoli) fuoriesce dalle priorità strategiche della Provincia e si configura come progetto locale di ampliamento del demanio sciabile, che andrà approfondita negli strumenti pianificatori territoriali.”
Alla luce di questo, la Comunità, nei ‘Criteri ed indirizzi per il PTC’ ha previsto un’area di studio in zona Serodoli ove condurre approfondimenti di tipo ambientale, economico e sociale, tramite professionista terzo specializzato. Per l’area di Serodoli nei predetti indirizzi e criteri è stata prevista “un’area di studio che sarà sottoposta a valutazioni ambientali, socio-economiche e strategiche. Solo se l’esito sarà positivo, potrà essere valutato l’inserimento nel PTC o suo stralcio (ex L.P. n. 25, 27 dicembre 2012) come ampliamento del demanio sciabile di Madonna di Campiglio e quindi del comprensorio sciistico Pinzolo – Madonna di Campiglio – Marilleva.”
All’esito del lavoro di approfondimento si valuterà la potenziale opportunità di ampliamento, oppure si accantonerà quella che è stata sempre e solo una ipotesi.
Il Bacino Montagnoli
Con riferimento al Bacino Montagnoli, che è stato indicato come scempio ambientale promosso dalla Comunità delle Giudicarie, si precisa che la Comunità delle Giudicarie non c’entra nulla in tutto il percorso che ha portato a questa scelta e nei criteri ed indirizzi per il PTC non vi è alcun riferimento a questo intervento. Quindi il bacino di Montagnoli non ha alcuna attinenza con il Piano Territoriale.
I principi di fondo alla base del Documento preliminare
La sostenibilità dello sviluppo, declinata attraverso alcuni indirizzi di rilevanza urbanistica che si integrano in modo complementare:
Costruire un nuovo modello di sviluppo turistico, che coinvolga tutte le Giudicarie, valorizzando le peculiarità delle diverse aree;
porre al centro ‘il paesaggio’, quale prezioso sistema di significati e segni in continua e incessante evoluzione, dalla qualità del quale dipende la qualità della vita dei residenti ed altresì la capacità di attrarre flussi di turisti;
contenere l’uso di nuovo territorio, in primis attraverso il recupero, il riciclo, la conversione dell’edificato esistente e la riqualificazione delle aree dismesse;
migliorare la viabilità e la mobilità, sia a beneficio dei Residenti che quale fattore di attrattività per gli Ospiti, puntando in particolare su forme di mobilità alternativa;
migliorare l’integrazione dei settori produttivi, in una logica di sistema e di maggiore sostenibilità ambientale;
riorganizzare l’esistente piuttosto che aggiungere nuove attrezzature, infrastrutture e servizi;
adottare forme costruttive e materiali, per le nuove edificazioni di tipo residenziale e produttivo, in grado di favorire un inserimento ambientale armonioso.