Chiavenna - "L’azione antropica, l’urbanizzazione e la realizzazione di infrastrutture hanno notevolmente modificato il territorio nel fondovalle dell’arco alpino e minacciano l’ecosistema, come la piana della Valchiavenna. A tal proposito la tutela di queste aree diventa cruciale, tanto che l’Europa stessa ha designato l’area come Zona di Conservazione Speciale". A difesa della piana si sono schierate le associazioni ambientaliste Legambiente Lombardia, WWF Insubria sede Valtellina Valchiavenna e Legambiente Valchiavenna.
Le associazioni sono contrarie alla costruzione della variante S.P. Trivulzia 2 in Comune di Samolaco tra ponte di San Pietro e Ponte Nave. "Una strada di qualche chilometro che dovrebbe correre lungo il fiume Mera del tutto inutile e dannosa perché interrompe la rete ecologica e il paesaggio prezioso del fondo valle. Territorio tutelato dalla Zone Speciale di Conservazione ai sensi della Direttiva Habitat della Commissione europea, è quini un sito di importanza comunitaria (SIC). L’intervento taglia di netto di un tratto della Rete Ecologica Provinciale è del tutto incoerente con il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale".
"Bisogna cambiare rotta di pensiero, il benessere non sta nell’avere altre infrastrutture, nuovi edifici adibiti di varia tipologia, ma utilizzare meglio l’esistente – Barbara Meggetto presidente di Legambiente Lombardia -. È necessario prendere coscienza che il mantenimento della piana di Samolaco nelle condizioni attuali va a favore dell’economia della valle, se bene valorizzata, come è stato in questi anni con le piste ciclabili o le ippovie, tipologie di turismo che hanno molte potenzialità nella valle. La bellezza di questo paesaggio unico e prezioso si traduce anche in attrattiva turistica. Il Comune di Samolaco deve rinunciare a questo progetto inutile e spregiudicato per concentrarsi sul valore ambientale e agricolo di questo territorio. In valle lo ha già fatto il Comune di Gordona l’ha ben compreso stralciando la FASE-2 dell’espansione dell’area industriale prevista nell’area".
Le problematiche sollevate dalla realizzazione della strada: "la strada di pochi chilometri non ha utilità pubblica e non esiste nessuna valutazione trasportistica che possa giustificarla. Dal punto di vista ambientale l’infrastruttura taglia di netto a metà un corridoio ecologico designato dalla Provincia e approvato dalla Regione". Nonostante siano stati previsti dei passaggi fauna, non sarebbero sufficienti per non “generare un disturbo permanente in relazione alle connessioni ecologiche tra il piano e il Fiume Mera, sia per i grandi mammiferi (cervo, capriolo), sia per la fauna minore (ricci, volpi, tassi, rospi, rane, ecc..) a causa della presenza di una barriera che ostacola i transiti (rilevato stradale), ma anche per il rischio di investimenti”, come si legge nella Valtutazione di Incidenza.
In secondo luogo "la strada intombina, compromettendo ecologicamente, 127 mq della Meretta Roggia. Le Merette sono un habitat che all’interno della Zona Conservazione Speciale Piano di Chiavenna, l’Europa indica come elementi da tutelare, perché sono bacini di ecodiversità importanti. Sono infatti presenti delle piante acquatiche ormai rare e i gamberi di fiume, che negli ultimi settant’anni sono diventati specie minacciate.