Tenuto conto delle modalità e dei tempi di accreditamento del nuovo corso di Medicina - che per l'anno accademico 2020/21 può essere ottenuta dal corso interateneo UniTrento/UniVerona approvato dai rispettivi organi di Ateneo – le tre università e la Provincia autonoma di Trento hanno concordato di attivare sin d'ora un tavolo di lavoro per definire ruoli, modalità e tempi per il coinvolgimento di UniPadova nel rispetto delle reciproche competenze, a partire dall’anno accademico successivo (2021-2022).
Grazie al coinvolgimento degli atenei di Padova e di Verona che si sono resi disponibili, è stato peraltro confermato il comune obiettivo di anticipare la presenza - su base volontaria - degli studenti e delle studentesse trentini/e frequentanti tali università nella fase finale dei corsi di studi presso le strutture della APSS di Trento già a partire dal prossimo anno accademico, ampliando quanto già previsto dalla convenzione dell’Università di Verona per la medicina generale.
Infine, si auspica che la progettualità della Scuola di Medicina di UniTrento possa trovare terreno fertile all’interno della macroarea dell’Euregio, mediante la collaborazione con le istituzioni competenti per soddisfare le esigenze della popolazione che insiste su questo ambito territoriale.
Fugatti: Medicina a Trento, una sfida che l'Autonomia può vincere
"E' una sfida importante per le tre università coinvolte, quelle di Trento, di Verona e di Padova, chiamate a collaborare, nel rispetto delle rispettive autonomie, per la creazione di un corso di Medicina e Chirurgia a Trento. Ma è anche una sfida per l'Autonomia del Trentino, che ha di fronte un obiettivo nuovo e ambizioso. Siamo convinti che ancora una volta la nostra terra sarà all'altezza dell'obiettivo che si è posta": così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, nel commentare la concreta disponibilità espressa dalle tre università al progetto che le vedrà -in tempi diversi- coinvolte, con l'obiettivo di dare al territorio le risposte che si attende sul piano della formazione di nuovo personale medico-sanitario.
"E' un passaggio importante - sottolinea Fugatti - che mette il Trentino nella condizione di aggiornare e rafforzare la propria competitività in un settore dell'alta formazione che non aveva mai esplorato prima, con possibili ricadute positive anche sui territori vicini, a partire dalla provincia di Bolzano. Al tempo stesso si tratta di una sfida che dobbiamo affrontare, per dare risposte concrete ad un territorio di montagna come il nostro, che presenta delle peculiarità anche sul piano dell'assistenza sanitaria e ospedaliera, un elemento centrale per la qualità della vita delle popolazioni residenti, e anche per i tanti turisti e visitatori. Apprezziamo l'atteggiamento manifestato dagli atenei coinvolti, che hanno raccolto la nostra proposta, ed in particolare la disponibilità al dialogo manifestata dai tre rettori. Il Trentino dell'Autonomia saprà dimostrare ancora una volta di essere all'altezza della scommessa".