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Giovedì, 16 settembre 2021

Un batterista rock alla corte di Bernstein, il trentino Alessandro Petri si racconta

Albiano - Un batterista rock alla corte di Bernstein: Alessandro Petri, dalla banda di Albiano allo Schleswig-Holstein Music Festival. Nel 2021 Federbande del Trentino festeggia 70 anni di attivitàe numerosi sono i talenti. Incontriamo Alessandro Petri (nella foto), 25 anni, pochi giorni dopo il suo rientro in Trentino dalla Germania, reduce dal suo secondo anno da musicista nella prestigiosa orchestra giovanile fondata da Leonard Bernstein nello Schleswig-Holstein. Un grande punto di arrivo per il giovane talento di Segonzano, partito dalla banda di Albiano (Trento).


“Mi sono avvicinato al mondo delle bande – spiega Alessandro – grazie a mia mamma e a mio fratello, che iniziarono a suonare nella banda di Albiano il flauto e il clarinetto. Volevo anch’io il clarinetto, come mio fratello, ma ero piccolo e comunque l’appuntamento con la musica era solo rinviato. Tempo dopo vidi un mio amico suonare la batteria e… mi innamorai. Iniziai a prendere lezioni e a suonare nella banda di Albiano; poi mi sono iscritto al Conservatorio di Bolzano”.


Da lì il gioco lasciò spazio ad una passione sempre più forte: “Al Conservatorio ho conosciuto un mondo orchestrale e strumenti nuovi, mi si è aperto un mondo nuovo, ero colpito dai colori e dai timbri degli strumenti a percussioni, io che sognavo di diventare un batterista rock!”


Poi nel 2017, con il programma Erasmus, per Petri inizia una nuova esperienza a Graz, in Austria, cui si aggiunge un incontro folgorante con un grande maestro di musica: “Thomas Lechner, timpanista attivo nei Wiener Philarmoniker e nel Wiener Staatsoper, è diventato la mia figura di riferimento, un mentore cui devo tantissimo. Il suo modo di vivere la musica, la sua devozione a essa mi ha cambiato la vita. Da Lechner ho imparato la passione e la dedizione, la cura dei dettagli maniacale, un modo nuovo di approcciarmi al lavoro, più faticoso ma che permette di fare la differenza, di migliorare sempre.

È una grande fortuna per un giovane trovare insegnanti così, che sanno accendere la passione”.


A Graz, Alessandro Petri ha collezionato oltre 400 presenze come orchestrale del Teatro dell’Opera, partecipando anche a numerose audizioni.


Poi, nel 2019 “è arrivato l’anno più bello per me: nello stesso giorno ho ricevuto due email: una dall’orchestra giovanile dello Schleswig-Holstein, fondata da Leonard Bernstein per giovani musicisti, con un grande festival di sette settimane e concerti in tutto il nord della Germania; l’altra dall’accademia estiva dei Wiener Philarmoniker! La scelta era veramente difficile e allora ho chiesto aiuto a Lechner che mi ha indirizzato in Germania dicendomi ‘è più difficile per un austriaco entrare in un’orchestra in Germania, piuttosto che in una austriaca…’ e così ho passato sette settimane fantastiche a Rendsburg, sede dell’orchestra, dove musicisti da ogni dove mangiano, dormono, suonano insieme”.


Il talento di Petri si è confermato anche nel 2021, superando una seconda volta la selezione e quindi potendo suonare con l’orchestra giovanile tedesca ad Amburgo e a Berlino. Senza dimenticare naturalmente dove tutto questo ha avuto inizio. “Mentre ero in Germania – prosegue Petri - pensavo al passato e così ho chiamato Diego Ravanelli, il presidente della mia banda, per omaggiarla, ringraziarla per quando mi ha dato e insegnato, aiutandomi ad arrivare qua”.


Per questo, alla fine della chiacchierata, le ultime parole di Petri sono per la banda di Albiano: “Una bella e grande esperienza, che prosegue tuttora, nata con il divertimento e arrivata al punto che la musica è il mio lavoro. Ringrazio naturalmente la Federazione, della cui orchestra giovanile ho fatto parte. Ancora, consiglio a qualsiasi ragazzino/a di provare a entrare nella banda: è divertente, si impara a suonare e a stare in gruppo, a condividere momenti ed esperienze, preparando la persona a interagire anche in altri ambiti. La banda – aggiunge Petri – insegna anche la responsabilità, la capacità di prendere in modo responsabile una passione, affrontando i sacrifici, superando le prime difficoltà e quindi cogliendo grandi soddisfazioni. Una scuola di vita. Poi può essere un punto di arrivo, o di partenza verso altri traguardi…”


Infine un augurio alla Federazione che compie 70 anni: “Tutto il meglio, per quanto fa per i numerosi musicisti che grazie a essa sono cresciuti e hanno potuto intraprendere una carriera; ai bandisti auguro un futuro ricco di nuove esperienze. E che tanti altri giovani, come me un tempo, si appassionino allo strumento musicale grazie alla presenza delle bande e della Federazione”.

Ultimo aggiornamento: 16/09/2021 04:26:00
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