Trento - I volontari raccontano le loro esperienza. Alcune sono toccanti, ad esempio quella di Vito, un volontario trentino che racconta: "Fare la spesa per gli altri ha aiutato anche me: nei giorni dell'isolamento ho sperimentato la gioia dell'incontro tra mance (rifiutate), lettere di ringraziamento e soddisfazioni inaspettate”
Oggi - dopo due mesi di isolamento e distanziamento fisico - si torna all'incontro tra le persone ed emergono le testimonianze dei volontari con le numerose tipologie di persone che hanno dato la loro disponibilità attraverso la piattaforma “Trento si aiuta”, ideata per gestire i volontari disponibili a supportare gli anziani soli e le persone più fragili. Vito, quarantenne che lavora in Trentino, di fronte alle difficoltà e alle limitazioni imposte dal Covid, è uno di quelli che ha deciso di offrire il suo aiuto.
Perché ha deciso di iscriversi alla piattaforma “Trento si aiuta”?
“Non sono un medico né un infermiere, ma volevo dare comunque il mio contributo. Perciò ho fatto domanda per essere a disposizione degli anziani e consegnare loro la spesa o i medicinali. Pochi giorni dopo aver dato la mia disponibilità alla piattaforma sono stato contattato da una collaboratrice del Centro Anziani Contrada Larga. Per me il volontariato non deve essere considerato per forza come un atto altruistico. In realtà nel volontariato c'è anche interesse personale. Nel mio caso era importante continuare a mantenere il contatto con la realtà. Vivo da solo e mi serviva un modo per evadere dalla reclusione di quei giorni. Perciò fare la spesa per chi ne aveva bisogno aiutava anche me a non stare tutto il giorno chiuso in casa. Potevo uscire per la città, vedere come andavano le cose e mantenere dei rapporti umani non virtuali”.
A conti fatti ne è valsa la pena?
“Il guadagno che mi ha dato questa esperienza è stato grande, anche superiore alle mie aspettative. Ho incontrato bella gente. Tutti riconoscenti per quello che stavo facendo.