Rovereto - Le malattie cardiache si possono prevenire, anche con la matematica. Ne sono convinti i ricercatori del progetto iHEART, matematici e clinici che da alcuni anni lavorano fianco a fianco per realizzare un modello matematico capace di studiare i comportamenti del cuore umano e delle sue patologie. IHEART è entrato nel vivo in queste settimane con i primi importanti risultati. Nel team di università, ospedali e centri di ricerca di tutta Italia che lavorano al progetto c’è anche la cardiologia dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, con lo sviluppo di uno strumento computazionale per ottimizzare la terapia elettrica di sincronizzazione cardiaca (CRT). L’accordo di collaborazione scientifica tra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e il Politecnico di Milano è stato firmato il 25 febbraio scorso.
Capofila del progetto iHEART – arrivato ormai al terzo anno – è il Politecnico di Milano. Si punta a realizzare un modello matematico integrato di cuore umano capace di simulare contemporaneamente tutte le sue principali funzioni: la propagazione dell’impulso elettrico, l’attivazione cellulare, la contrazione e il rilassamento del miocardio durante le fasi sistolica e diastolica, la fluidodinamica nel sangue nei ventricoli e negli atrii, la dinamica di apertura e chiusura delle quattro valvole cardiache.