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Depurazione lago di Garda, confronto aperto e soluzioni da avanzare al Ministero dell'Ambiente

Brescia - Nei giorni scorsi è stata convocata per martedì 11 maggio, alle 9, la commissione per il ciclo idrico, il cui invito è stato esteso anche all’ATO ed al Presidente della società Acque bresciane Srl, al fine di illustrare alla Commissione il percorso svolto fino ad oggi in merito al nuovo sistema di collettamento e depurazione della sponda bresciana del lago di Garda, aggiornato alla luce delle risultanze dei lavori dei tavoli di confronto tematici che si stanno svolgendo in questi giorni.


L’iter intrapreso nei mesi scorsi è frutto di un’intesa politica in sede di Broletto, approvata nel novembre 2020, che ha chiesto di individuare un possibile nuovo scenario localizzativo per il trattamento delle acque reflue, alla luce di quanto espressamente contenuto nella mozione 8/2020 approvata dal Consiglio Provinciale lo scorso 30 novembre.


Il consigliere delegato Giovanni Battista Sarnico esprime soddisfazione per il percorso tracciato da Acque bresciane S.r.l., percorso costruttivo e di confronto che ha visto la presenza di Amministratori, tecnici, rappresentanti dell’Università, delle associazioni di categoria, gruppi ed ambientalisti: è importante approfondire tutti i contributi che sono emersi nei tavoli tecnici, e concludere gli incontri collegiali, senza tralasciare gli aspetti ambientali, tecnici ed economici.


Il consigliere Sarnico esprime fiducia nel buon lavoro della commissione, che si riunirà nei prossimi giorni e nel contributo di tutti i componenti: il confronto nella sede politica sarà utile per la sintesi finale, delegando poi la scelta ultima all’Autorità d’ambito chiamata a decidere sulle migliori proposte presentate dal Gestore.


La Provincia è competente in merito agli indirizzi e non al progetto. Il consiglio provinciale lo scorso novembre ha però dato un indirizzo chiaro ed a parità di condizioni va valutato l’elemento dell’afferenza territoriale.


Il territorio bresciano del Garda saprà trovare la risposta rispetto alla situazione di oggi ed i pericoli legati ad impianti insufficienti ed obsoleti; la procedura conferma i tempi previsti dalla mozione del novembre scorso, che indicava il termine di 6 mesi per individuare nuovi scenari di localizzazione sulla base dell’indirizzo strategico, termine temporale sollecitato anche in sede di Cabina di Regia istituita presso il Ministero dell’Ambiente.

Ultimo aggiornamento: 02/05/2021 00:04:57
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