Bolzano - Pazienti più tutelati in Alto Adige? Confronto in Consiglio provinciale sulla tutela extragiudiziale dei pazienti in Austria e in Alto Adige. (Nella foto il tavolo dei relatori).
In provincia di Bolzano, la Difesa civica si occupa, quale istituzione indipendente e autonoma, dei reclami in ambito sanitario, compito che in Austria spetta a una specifica Difesa civica dei malati. Nel corso di un convegno tenutosi oggi in Consiglio provinciale, a Bolzano, sono stati messi a confronto i due sistemi, valutando la possibile introduzione di un fondo per l’indennizzo dei pazienti.
Inaugurando il convegno, il presidente del Consiglio provinciale Roberto Bizzo ha sottolineato che lo sviluppo della medicina e i suoi progressi hanno portato con sé anche un aumento dei contenziosi, e che non è sufficiente oggi garantire la cura appropriata: è necessario offrire anche efficienza, rapidità, trasparenza del servizio. La Difensora civica Gabriele Morandell ha quindi illustrato, in breve, ai relatori provenienti dall’Austria il sistema sanitario italiano, che si basa sull’art. 32 della Costituzione che stabilisce il diritto alla salute e al trattamento gratuito, e sull’introduzione nel 1978 del Servizio Sanitario Nazionale. Ha quindi fatto riferimento alla Carta dei diritti del Malato, e al fatto che la difesa del malato è affidata dalla legge provinciale alla Difesa civica: i reclami del settore sono stati circa un centinaio nel 2015 (10% dell’attività dell’istituzione), di cui il 30-40% dovuto a presunti errori terapeutici e diagnostici. Con i colloqui di mediazione tra paziente e medico, ha spiegato la Difensora, molto può essere risolto; quando poi un danno viene effettivamente constatato, si agisce con trattative dirette con la compagnia assicurativa, o accompagnamento del paziente nel ricorso all’organo di conciliazione. Il direttore di del Dipartimento Lavoro, Salute e politiche sociali Michael Mayr, in rappresnetanza dell’ass. Martha Stocker, ha sottolineato l’ottima collaborazione con la Difesa civica, e ricordato che esiste anche un ufficio di conciliazione per le questioni di responsabilità medica, che ha giá affrontato 270 casi. La Difesa civica, ha aggiunto, aiuta a trovare soluzioni anche al di fuori delle possibiitá giuridiche.
Davanti a un folto pubblico di addetti ai lavori, rappresentanti dei medici, associazioni di pazienti e consiglieri provinciali di vari gruppi, la Difensora ha quindi presentato un video con alcune testimonianze di pazienti relative a complicanze dopo un intervento, casi in cui l’azione della Difesa civica ha garantito ascolto, accompagnamento competente e continua informazione sugli sviluppi del caso.
Il Difensore civico dei malati tirolese, Birger Rudisch, sottolineando l’importanza della collaborazione transfrontaliera, ha quindi riferito che il paziente tipico tirolese esita a rivolgersi alla Difesa civica, in quanto si affida ciecamente al medico che lo cura ed esita a lamentarsi di chi lo aiuta: “Reclama solo quando non ne può più”. I reclami riguardano comunque anche i tempi di attesa o errori amministrativi. Dal 2005 è a disposizione la Difesa civica dei malati tirolese, la cui caratteristica più importante è l’indipendenza; essa opera solo in ambito extragiudiziale, cercando di avvicinare le parti: “Non siamo un avvocato né un gruppo di autoaiuto, ma un ombudsman che rappresenta interessi generali, tramite la verifica di potenziale preventivo sulla base dei reclami ricevuti e l’intervento presso l’amministrazione, e individuali, tramite le consulenze”. Rudisch ha quindi riferito dell’attivitá di consulenza nell’ambito del testamento biologico, e del fatto che per il Difensore dei malati é particolarmente importante capire esattamente cosa è successo, ma anche informare che il risarcimento c’è solo se viene provato il danno e identificato l’autore.