Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

-

Sindacati contro il nuovo tributo per i frontalieri

La posizione di CGIL CISL UIL, UNIA, OCST e SYNA

Chiavenna - CGIL CISL UIL, UNIA, OCST, SYNA comparto frontalieri hanno presentato il parere legale relativo al tributo previsto a carico dei cittadini italiani frontalieri di cui all’art.1, comma 237 e successivi L. 30/12/23, n.
213 (Legge di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026).
Nelle quattro Regioni di confine (Alto Adige, Valle D’Aosta, Piemonte e Lombardia) i transfrontalieri dovrebbero pagare un nuovo contributo sanitario, definito tra il 3% ed il 6% anche per i propri familiari. In una nota, le OO.SS. e l’ACIF, "oltre a numerosissimi Enti interni alla fascia di confine, confermano la posizione contrastano la norma anche in virtù dei principi contenuti nel parere legale che oggi presentiamo. La presentazione è volta a sottolineare (dimostrare) gli indizi di incostituzionalità del provvedimento introdotto dal Governo e dal Parlamento italiano nell’ultima legge di bilancio".

VIDEO CONFERENZA STAMPA
Ultimo aggiornamento: 15/06/2024 04:58:00
POTREBBE INTERESSARTI
ULTIME NOTIZIE