Breno - La Comunità Montana di Valle Camonica ha predisposto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, un Progetto strategico per la filiera bosco, legno ed energia. Si tratta di uno studio che in maniera innovativa analizza nel dettaglio la risorsa legno della Valle Camonica ed il mercato e l’economia che ruotano intorno ad essa, proponendo una serie di linee di intervento e di proposte progettuali finalizzate al suo consolidamento e sviluppo.
Il progetto strategico verrà presentato a Regione Lombardia al fine di poter accedere ai finanziamenti previsti dal PNRR.
Il progetto è stato presentato oggi alla presenza del direttore del servizio Foreste e Bonifica Montana della Comunità Montana, Gian Battista Sangalli, di Alessandro Ducoli, dell'assessore Enrico Dellanoce dei responsabili dei Consorzi Forestali di Valle Camonica e gli interventi di chi ha curato il progetto Raffaele Cavalli, Stefano Grigolato del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell'Università di Padova e i revisione critica degli elaborati predisposti.
La Comunità Montana di Valle Camonica, in qualità di Ente Forestale ai sensi della legge regionale 31/2008, nonché di soggetto gestore del Parco Adamello, persegue l’obiettivo del potenziamento attivo della propria filiera bosco-legno. Alessandro Ducoli ha illustrato il progetto che punta a valorizzare una ricchezza della Valle Camonica.
Nel corso degli anni sono state attuate numerose iniziative a livello politico, amministrativo e tecnico, nella consapevolezza che l’esteso patrimonio forestale, se gestito correttamente sotto il profilo selvicolturale, è in grado di garantire non solo posti di lavoro ma anche un deciso miglioramento sotto il profilo idrogeologico, naturalistico e paesaggistico, in modo tale da aumentare la sicurezza dei nostri versanti e da migliorare l’attrattività per i turisti.
Per questo motivo, l’Ente ha deciso di predisporre un progetto strategico per la filiera bosco-legno-energia, che possa dare un ulteriore impulso in tale direzione.
Sotto il profilo metodologico il progetto è stato costruito avvalendosi delle professionalità del personale interno all’Ente con il supporto dell’Università degli Studi di Padova-Dipartimento di Territorio e Sistemi Agroforestali che ha provveduto ad un coordinamento ed a una revisione critica degli elaborati predisposti.
Inoltre, è stato attuato un confronto costruttivo con i 6 Consorzi Forestali di cui la Comunità Montana è socio, i quali rappresentano il fulcro operativo intorno al quale ruota tutto il progetto.
Infine, pur con le difficoltà correlate all’emergenza Covid, non è mancato il confronto con gli altri operatori della filiera, in particolare con le Imprese Forestali e con le Segherie sulle quali si è indagato mediante un apposito questionario predisposto dall’Università e delle quali si sono raccolte istanze ed esigenze.
Lo studio verrà presentato a Regione Lombardia richiedendo alla medesima di riconoscerne la validità e di recuperare le risorse finanziare per la sua attuazione.
LINEE DI INTERVENTO INFRASTRUTTURALE
Consorzio Forestale Alta Valle Camonica: Filiera di prossimità
L’attività del Consorzio Alta Valle Camonica ha tra i suoi principali obbiettivi il consolidamento della filiera di prossimità bosco-legno-energia. La filiera di prossimità bosco-legno-energia del Consorzio Forestale Alta Valle Camonica è strettamente legata alla gestione delle proprietà agro-silvo-pastorali dei comuni soci del consorzio.
La filiera pone le sue basi con la pianificazione della gestione forestale e viene attuata con le attività legate alla prima ed alla seconda lavorazione del legno.
Per il consolidamento della filiera di prossimità, il Consorzio prevede alcuni interventi strutturali con l’obbiettivo di completare il ciclo produttivo a partire dall’approvvigionamento della materia prima fino alla commercializzazione del prodotto finale. Nello specifico, le azioni che si intendono programmare hanno come obbiettivo primario l’implementazione e lo sviluppo della filiera per valorizzare il patrimonio forestale ed impiegare ai fini energetici le biomasse, al fine di rendere sostenibile la gestione forestale e trarne benefici economici ed occupazionali.
Gli interventi previsti sono suddivisibili in due categorie:
1. Potenziamento della prima lavorazione del legno (segheria) con interventi rivolti alla formazione del personale, integrazione di attrezzature tecnologiche avanzate per le lavorazioni boschive e la realizzazione di piazzali logistici di lavorazione per favorire.
2. Trasformazione del legno con il completamento della filiera di prossimità del consorzio, integrando alla prima lavorazione del legno, attività di lavoro finalizzate all’utilizzo delle biomasse forestali ed all’ottenimento di prodotti di qualità (impianto di pellet) che valorizzino ulteriormente il patrimonio forestale con il recupero delle biomasse forestali residuali.
Consorzio Forestale Pizzo Camino: Centro deposito e selezione assortimenti tondame
La sede del Consorzio Forestale Pizzo Camino è ospitata a Borno, presso una proprietà ERSAF un tempo sede di un vivaio. L’altopiano di Borno è storicamente caratterizzato da un’elevata quantità di utilizzazioni, grazie alla riserva di notevoli estensioni di ottimi boschi, produttivi di abete rosso.