Cevo (Brescia) -
"Sui sentieri della pace", si è svolta a
caserma Campellio la cerimonia che ricorda gli
86 militari che nell’
aprile del
1916 persero la vita travolti da una valanga. La caserma Campellio, a oltre 2000 metri al Passo di Campo e della quale si osservano i resti recuperati e consolidati, è stata al centro di un vero pellegrinaggio.

Alla cerimonia erano presenti gli amministratori locali, in particolare il presidente delle Comunità Montana di Valle Camonica,
Sandro Bonomelli, i sindaci del territorio, tra cui
Simone Bresadola (Cevo),
Bortolo Predrali (Cedegolo), il direttore generale di Asst Valcamonica,
Corrado Scolari, il presidente della sezione Ana di Valcamonica,
Ciro Ballardini e un folto gruppo di cittadini.
La storia: l'ex caserma è stata costruita nel 1915 ed utilizzato dalla fanteria e dagli alpini durante la Grande Guerra. Il 3 aprile 1916 una slavina distrusse parte della caserma e provocò la morte di 86 militari. Venne ricostruita e dalla metà del secolo scorso abbandonata.
Nel 2016 venne avviato il recupero, con la sistemazione dei sentieri, consolidate le parti di muratura e riqualificato il sito con il racconto della storia dell'ex caserma ed ora è una meta dei luoghi della Grande Guerra.
La manifestazione "Sui sentieri della pace" è stata organizzata dai gruppi alpini dell’Unione dei Comuni della Valsaviore con la sezione Ana di Valcamonica e la stessa Unione dei Comuni, la Pro loco di Valsaviore e il Comitato caserma Campellio.
I partecipanti si sono messi in viaggio alle 6:30, alle 10:30 l'alzabandiera, gli interventi delle autorità, tra cui il presidente della sezione Ana di Valcamonica, Ciro Ballardini, che ha ricordato l'impegno per "ricordare le persone morte" e i luoghi delle Grande Guerra, poi la Santa Messa celenbrata da don Angelo Marchetti, parroco di Cevo, e l'intera cerimonia è stata allietata dai canti alpini proposti dalla banda musicale di Cevo.