SELLERO (Brescia) - Primo anno di mandato dell'Amministrazione
guidata dal
sindaco Mattia Peluchetti (nella foto), confronto serrato tra
maggioranza e minoranza. Il primo cittadino e la Giunta comunale e il gruppo di maggioranza
“Sellero Futura – Per Sellero, Novelle, Scianica" respingono le accuse della minoranza con un documento che affronta tutti i temi dell'attività amministrativa e spiegano i progetti avviati. La minoranza ha punzecchiato il gruppo di maggioranza e la risposta non si è fatta attendere.

Ecco i
l testo: "Facciamo chiarezza - spiegano sindaco, Giunta e gruppo di maggioranza “Sellero Futura – Per Sellero, Novelle, Scianica" - Amministrare significa prendere decisioni avendo sempre in mente un obiettivo preciso: fare le scelte ritenute migliori per la propria comunità. Per tale ragione riteniamo che, pur nella piena accettazione della dialettica politica, anche dura, non sia utile alimentare sterili polemiche o attacchi gratuiti, dato che la priorità è l’avanzamento del nostro progetto amministrativo. La minoranza sostiene che sono state completate solo opere pubbliche pensate o cominciate dalla precedente amministrazione. Chiariamo: portare avanti i progetti già avviati in passato è questione di responsabilità e serietà; si amministra per la comunità, non per rivendicare meriti personali. Certo, alcuni iter sono stati rivisti o corretti, ma tutto è stato fatto alla luce di motivazioni precise e documentate".
"Una delle questioni del confronto tra maggioranza e opposizione è l'installazione di un nuovo impianto fotovoltaico alle Paschere, opera che permetterà di abbattere notevolmente i costi sostenuti dal comune per le utenze dell’area. L’opera è stata interamente finanziata con i contributi statali per l’efficientamento energetico. Ricordiamo che iIl mancato inserimento del codice di progetto (CUP) nella piattaforma REGIS, da effettuarsi nel precedente mandato (entro il 30/04/2024), avrebbe reso impossibile l’esecuzione di tali lavori e soloo grazie ai nuovi termini di presentazione approvati nella legge n. 143/2024 è stato possibile inserire a sistema il progetto. La progettazione è stata avviata a dicembre 2024, da parte della nuova amministrazione".
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Tra gli altri nuovi progetti - proseguono - si segnala il finanziamento di circa 91.500 euro concesso per il recupero del bivacco baita Elto. Un’opera ricorrente più volte nei programmi dei precedenti mandati, mai realizzata, che finalmente vedrà la sua conclusione: a breve partirà infatti la progettazione esecutiva.
C’è poi il progetto di fattibilità per la regimazione a fiume della Val Chegola, ottenuto a spese del gestore Acque Bresciane. Un’opera complessa, dal costo superiore ai 2 milioni di euro necessaria per ridurre i fenomeni di rigurgito fognario in Scianica. Un primo passo concreto mosso dal Comune per affrontare la questione, segnalando che al momento si stanno cercando i fondi per la progettazione esecutiva. La normativa attribuisce al Comune la competenza sulla rete di scarico delle acque bianche: sono queste che, tombinate nel collettore fognario, causano il problema dei rigurgiti.
Tutti questi punti sono stati esposti nel corso dei Consigli comunali; è importante seguire l’intero svolgimento delle sedute, comprese le comunicazioni finali, che ne sono parte integrante, sia per ragioni di opportunità che per rispetto. Ancora una volta viene citato l’ampliamento del capannone di La.Cam.: un’opera annunciata in pompa magna per l’inizio del 2024, data praticamente sul punto di essere cantierizzata, ma messa al palo da una serie di gravi errori nel predisporre la necessaria variante al Piano di Governo del Territorio. Colpisce che le critiche provengano proprio da chi, in quella fase, è stato politicamente responsabile di questi errori. L’intento dell’attuale amministrazione è quello di portare a termine il lavoro nei dovuti modi, anche a costo di procedere prudenzialmente nelle tempistiche. D’altronde, se negli scorsi anni non si fosse agito in fretta e si fossero fatti tutti i passaggi necessari, oggi parleremmo di un cantiere avviato e non da appaltare".
"Sulle tre priorità di mandato, va fatta una premessa: tra l’ideazione di un progetto e la sua realizzazione vi sono molteplici passaggi di natura tecnica, amministrativa e burocratica (come peraltro sottolineato dalla minoranza per rivendicare la paternità delle opere nel frattempo terminate). Non avere ancora prodotto atti formali non significa che nel frattempo non siano state fatte valutazioni di natura tecnica o economica. La programmazione si sviluppa su un arco di cinque anni, non di uno. Doveroso poi far notare altri due aspetti: per quanto riguarda le Fornaci un primo intervento di manutenzione sul campo da bocce è stato realizzato con il prezioso supporto dei volontari, come ben ha potuto notare chi ha partecipato al Palio della Valsaviore; l’area ha un enorme potenziale, ma pensare di intervenire su tutto in un anno, semplicemente, non è realistico".
"Su casa Gistrì viene invece criticata la rinuncia all’opera ma non vengono menzionate le motivazioni.
Come spiegato nell’assemblea in cui l’Unione dei Comuni ha rinunciato al mutuo dell’opera, proseguire su quella strada avrebbe infatti significato: coprire l’errato computo dell’IVA nel quadro economico, passando dal 4% al 22%, una differenza di circa 100.000 euro, completamente da finanziare (riteniamo sia più responsabile evitare di aumentare ulteriormente il debito o lasciare delle opere incompiute); sSuperare i rilievi della Soprintendenza in merito al progetto e all’assenza delle autorizzazioni pregresse nei termini utili per l’ottenimento del contributo; la decadenza del contributo, che avrebbe colpito anche la quota erogata alle imprese private nell’ambito del bando “Distretti del commercio”.
Aspetti complessi e non di poco conto: in particolare, mettere a rischio i contributi ottenuti dai privati e dagli altri comuni dell’Unione per l’ostinazione a proseguire su una strada di cui è improbabile la conclusione positiva non è certamente sinonimo di buona amministrazione".
"In merito alle accuse di avere un approccio troppo “ragionieristico” sulla gestione dei servizi: ribadiamo con forza come ci sia una profonda differenza tra sostenere le famiglie e fornire servizi senza alcuna sostenibilità economica. A nostro avviso, la linea per difendere la presenza delle scuole sul nostro territorio non può essere quella di fornire servizi in perdita per oltre 100.000 euro; un conto è aiutare le famiglie, un altro è togliere risorse all’intera collettività, cosa che andrebbe in contrasto con l’equità di erogazione dei servizi a carico dell’ente.
Nonostante l’aumento delle tariffe, i costi rimangono più che competitivi e, inoltre, sono state introdotte le fasce ISEE, visto che fornire servizi forfettari a prescindere dal reddito non è certamente considerabile come equo.
Va poi ricordato come il Comune ha contribuito per anni al congelamento delle rette dell’asilo nido nonostante la presenza di bonus statali per le famiglie: vincolare le rette ad 170 euro (190 euro con l’anticipo), quando la quota rimborsata dall’Inps con il bonus nido per i redditi più bassi era, negli ultimi anni, di € 225 porta a una semplice domanda: quanto avrebbe potuto risparmiare il Comune senza che ciò gravasse in alcun modo sulle famiglie?
Sostenere la spesa pubblica è fattibile in periodi di floridità; oggi però il contesto economico ci restituisce tre forti criticità: netti tagli ai trasferimenti statali e regionali, aumento dei costi energetici e necessità di sopperire ad alcune uscite impreviste che dovevano essere evitate (in particolare, la soccombenza nella causa con Fraternità e Sistemi per i mancati accertamenti TARI e il danno economico dalla mancata produzione dell’impianto fotovoltaico di La.Cam., avvenuto nel luglio 2023 e mai oggetto di lavori di ripristino fino al cambio di amministrazione, mentre oggi si sta definendo la liquidazione con le assicurazioni). Certo, si poteva valutare l’alternativa di inasprire la pressione fiscale attraverso l’aumento delle aliquote Irpef, ma non è la strada che intendiamo seguire.
Semplice opporsi agli aumenti, più difficile proporre alternative concrete per coprire i maggiori costi. È stato spesso ribadito che tutto è stato lasciato in ordine".
2Tuttavia facciamo quotidianamente i conti con numerose criticità ereditate: la mancata formalizzazione degli atti dei bonari accordi coinvolge un numero molto elevato di cittadini (stiamo cercando di porvi rimedio ma la mole di lavoro da fare è molto corposa) e l’inaugurazione dell’ambulatorio di Novelle senza agibilità sono esempi concreti. Ci rendiamo conto di tutte le complicazioni del caso, della complessità normativa e degli infiniti carichi burocratici per i comuni. Tuttavia bisogna lavorare per sistemare queste situazioni: a tal fine abbiamo aumentato le ore dell’ufficio tecnico (inizialmente ferme a otto, quindi nettamente insufficienti per gestire il carico di lavoro richiesto). Nonostante ciò, ci sono ancora netti margini di miglioramento e, per tale ragione, continueremo a cercare soluzioni per potenziare questo presidio fondamentale.
Concludiamo con una riflessione più generale: in questi mesi non sono mancate le provocazioni nei nostri confronti, dette da chi sosteneva di voler proporre una minoranza costruttiva, smentendosi poi con i fatti. Finora abbiamo sempre sposato la linea di non replicare, perché riteniamo che il compito principale di un’amministrazione sia quello di lavorare per tradurre la propria visione in azione amministrativa e non di impegnare il tempo e le energie per alimentare polemiche che nulla portano alla comunità. Riteniamo tuttavia che si sia passato il segno. Di fronte a visioni parziali, omissioni di comodo e ricostruzioni fantasiose è doveroso verso i cittadini fare chiarezza".
"Si è parlato di mancanza di entusiasmo; noi vediamo invece partecipazione. Solo quest’anno si è riusciti a convocare tutte le commissioni consiliari, che hanno già prodotto i primi risultati, nonostante le commissioni stesse, pur non perfettamente coincidenti con quelle attuali, fossero istituite fin dal 2020. Noi vediamo l’opera di tanti volontari che, per il bene della comunità, continuano o hanno iniziato a collaborare con il Comune anche dopo il cambio di amministrazione. Questo è il riscontro che ci incoraggia a continuare con forza il nostro percorso.
E se qualcuno non percepisce entusiasmo, forse sta guardando da una prospettiva diversa. O, forse, non è presente nei luoghi dove la comunità partecipa e costruisce".