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Parco dell'Adamello: approvato documento in Comunità Montana

Prevede l'istituzione di un tavolo permanente con Regione Lombardia per migliorare l'attività

BRENO (Brescia) - La Comunità Montana di Valle Camonica ha approvato questa sera a larga maggioranza (2 astenuit) il documento sul Parco dell'Adamello con richieste ben precise a Regione Lombardia. Il presidente dell'ente comprensoriale Corrado Tomasi ha sgomberato fin dall'inizio i dubbi sui temi legati all'urbanistica e fatto il punto sulle carenze (vincoli, burocrazia e risorse) e le difficoltà per i 19 Comuni che fanno parte del Parco e chi vi risiede.

Tre Comuni (Saviore dell'Adamello, Cevo e Cimbergo) sono per la totalità del territorio nel Pasrco dell'Adamello, altri per una parte della superficie. Il documento è stato illustrato dall'assessore dell'ente comprensoriale delegato al Parco, Giovan Battista Bernardi, che ha sottolineato: "Oggi le risorse disponibili per il Parco (trasferite da Regione) sono pari a 700 mila euro, su una superficie di 51mila ettari. Risorse che quasi non sono sufficienti per completare gli sfalci necessari e previsti dalla normativa".

L'assessore Bernardi ha anche avanzato una proposta su come trovare le risorse ad esempio dei sovracanoni delle centrali idroelettriche, che oggi sono pari all'80%, incrementarli al 100%, come avviene in Valtellina, significherebbe portare in Valle Camonica qualcosa come 2 milioni di euro in più che potrebbero essere destinati al Parco.

Nel dibattito sono intervenuti numerosi sindaci e delegati, tra cui Luca Masneri (Edolo), Romano Caldinelli (Monno), Simone Bresadola (Cevo), Ivan Markus (Niardo), Donatella Martinazzoli (Cimbergo), Luca Gelmi (Breno), Ivan Faustinelli (Ponte di Legno), Marina Lanzetti (Ceto), Alberto Farisè (Piancogno), Mattia Pelucchetti (Sellero), Enrico Dellanoce (Esine) e Ida Bottanelli (Capogruppo del Gruppo Civico).

Ad eccezione di Alberto Farisè di Piancogno, che ha annunciato la sua astensione, tutti si sono dichiarati favorevoli, con varie motivazioni, al documento per rivedere la gestione e sburocratizzare il Parco dell'Adamello. I vincoli posti dai funzionari del Parco che eseguono alla lettera e qualche volta anche in più quanto scritto nella Legge regionale istitutiva del Parco, che risale a 43 anni fa, sono un freno e condizionano le attività agricole e di chi vi risiede. Il documento, approvato a maggioranza, con l'astensione solo dei Comuni di Piancogno e Angolo Terme, è un punto di partenza del confronto che sarà avviato con Regione Lombardia.


IL DOCUMENTO APPROVATO DALL'ASSEMBLEA
​Le presenti linee di indirizzo, condivise dai sindaci dei Comuni ricadenti nel territorio del Parco Regionale dell’Adamello e dall’Assemblea della Comunità Montana di Valle Camonica, costituiscono l’orientamento strategico delle azioni volte ad ottenere interventi a sostegno della funzione, gestione e valorizzazione del Parco Regionale dell’Adamello.
In particolare le azioni previste, come di seguito esplicate, sono volte a garantire una gestione più efficace, autonoma e lungimirante del Parco, a beneficio del patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale che esso rappresenta per l’intera comunità lombarda.
Nello specifico, le azioni delle quali si richiede l’attuazione sono le seguenti:
1. Incremento del sostegno finanziario regionale al Parco.
Ad oltre quarant’anni dalla sua costituzione e in previsione dell’attuazione delle nuove normative europee in materia di aree protette, si rende oggi indispensabile un impegno concreto da parte della Regione Lombardia per valorizzare pienamente il ruolo del Parco Regionale dell’Adamello.
Si sollecita, pertanto, lo stanziamento di maggiori risorse economiche strutturali e continuative, affinché il Parco possa rispondere con efficacia alle attuali sfide ambientali, sociali e gestionali.
2. Semplificazione delle procedure in materia di tutela del paesaggio. L’attuale procedimento amministrativo per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche
all’interno dei confini del Parco dell'Adamello è caratterizzato da una burocrazia lunga e farraginosa, causa di oneri eccessivi a carico dei richiedenti, quindi, di malcontento.
Si ritiene necessaria una revisione finalizzata a rendere il procedimento più semplice ed efficiente, al fine di garantire un equilibrio tra la tutela del paesaggio e le esigenze dei cittadini.
Le modalità operative di semplificazione proposte sono due:
• Rafforzamento della funzione consultiva della Commissione Paesaggio. Si ritiene fondamentale che, nel breve termine, la Commissione Paesaggio del Parco possa operare con maggiore efficacia, prevedendo la presenza diretta e stabile di rappresentanti della Soprintendenza alle sedute, così da garantire una valutazione coordinata, integrata e tempestiva dei progetti insistenti sul territorio del Parco, evitando duplicazioni, ritardi e sovrapposizioni amministrative.
• Proposta di iniziativa legislativa nazionale. In un’ottica di semplificazione normativa e di riconoscimento del ruolo tecnico e istituzionale del Parco, si chiede alla Regione Lombardia di farsi promotrice, in sede nazionale, di una proposta di legge che riconosca al parere della Commissione Paesaggio del Parco valore vincolante e sufficiente per la valutazione paesaggistica dei progetti ricadenti interamente all’interno del perimetro del Parco stesso.
3. Sostegno alla proposta di riperimetrazione del Parco Regionale Adamello. Si chiede che la Regione Lombardia sostenga e approvi la proposta di riperimetrazione del Parco finalizzata ad escludere dall’area protetta i centri abitati esistenti.
Questa azione è ritenuta fondamentale, al fine di sollevare i cittadini interessati e gli uffici tecnici comunali dall’eccessiva invasività delle procedure amministrative connesse alla tutela del paesaggio e conseguenti all’inclusione all’interno del territorio dell’area protetta.
4. Introduzione di misure incentivanti per i Comuni all’interno del Parco. Al fine di garantire un effettivo coinvolgimento degli enti locali nella tutela e nella valorizzazione del Parco Regionale dell’Adamello, si chiede l’introduzione di meccanismi premiali e incentivi economici dedicati ai Comuni ricadenti nel perimetro del Parco.
In particolare, si richiedono:
• l’attribuzione di punteggi premianti nei diversi bandi regionali, in particolare quelli inerenti allo sviluppo sostenibile, alla rigenerazione territoriale, al turismo, all’agricoltura di montagna e alla cultura;
• l’attivazione di linee di contributo dedicate per interventi di recupero di manufatti tradizionali, ruderi e alpeggi in disuso;
• la promozione di misure che incentivino il riuso del patrimonio edilizio storico e rurale secondo criteri paesaggistici coerenti con la pianificazione del Parco.
Tali strumenti rappresenterebbero una leva concreta per incoraggiare progettualità locali virtuose, contrastare l’abbandono del territorio e sostenere l’identità culturale e ambientale dei Comuni del Parco.
Ultimo aggiornamento: 29/07/2025 11:08:53
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