BRENO (Brescia) - Ricorso al Tar contro la delibera del Comune di Malegno che dal 1° maggio ha affidato ad Acque Bresciane la gestione del servizio idrico integrato.
Ma all'interno dell'esecutivo della Comunità Montana sono emerse divisioni, la delibera è stata approvata con 4 voti favorevoli (il presidente Corrado Tomasi, gli assessori Dellanoce, Bernardi e Ziliani), due contrari (gli assessori Pendoli e Farisé) e l'astensione dell'assessore Ghirardi.
Il provvedimento: ricorso al Tar, sezione staccata di Brescia, e impugnazione della delibera del Consiglio comunale di Malegno del 18 aprile 2025, recante affidamento ad Acque Bresciane della gestione del servizio idrico integrato.
E' stato affidato l'incarico all'avvocato Dario Marchesi dello Studio Legale MLS, con sede in corso di Porta Vittoria a Milano.
Nella delibera si fa riferimento al decreto legislativo 201 (Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica) e alla legge regionale 25 del 15 ottobre 2007 (Interventi regionali in favore della popolazione dei territori montani) che, in base a criteri di differenziazione territoriale e socio-economica e in base a principi di proporzionalità, adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del servizio, ha modificato il perimetro dell'Ambito Territoriale Ottimale (ATO) di Brescia, in ragione della peculiare morfologia territoriale della relativa provincia nella sua parte settentrionale corrispondente al sub-bacino idrografico dell'Oglio sopra-lacuale, ed ha istituito, su proposta dei comuni interessati, l'Ambito Territoriale di Valle Camonica, coincidente con i confini amministrativi della Comunità montana di Valle Camonica.
La Comunità Montana, quale ente responsabile del nuovo ATO, ritiene come scritto nella delibera che la decione del Comune di Malegno è "incoerente e si pone in contrasto con la previsione normativa regionale".
Ultimo aggiornamento:
19/06/2025 19:31:17